IRPINIANEWS 18 4 2008
Un silenzio più assordante delle parole. Mentre il popolo irpino ancora non riesce a digerire il boccone amaro di quella che si è
trasformata in una vera e propria imposizione in materia di rifiuti, tranne qualche caso eccezionale tutto tace nella politica irpina.
Le posizioni assunte nella serata di ieri dai capigruppo di Palazzo Caracciolo non hanno trovato, al momento, sostegno in alcuna nota
o dichiarazione ufficiale da parte di coloro che, in questa circostanza, avrebbero dovuto alzare la voce.
I rappresentanti dei partiti irpini sono assorbiti da riunioni blindate in cui stabilire il modus agendi, una linea di condotta coerente e a
questo punto unanime per proteggere il proprio territorio di appartenenza. L’Irpinia lotta per conservare la propria identità.
Lotta per non subire l’ennesimo atto di prepotenza e per una dignità colpita duramente da garanzie effimere che solo ieri hanno rivelato
in forma tangibile la loro precarietà.
L’on. Arturo Iannaccone aveva già espresso la propria posizione intimando a De Gennaro di “non scherzare con il
fuoco”. L’on Sibilia, invece, ha convocato d’urgenza, questa sera alle 19.00 una riunione di partito per stabilire il da
farsi. La situazione è delicata, tutto è appeso ad un filo.
Naturalmente la strada più giusta da percorrere resta quella della diplomazia. Una cosa comunque è certa: l’intera
casta politica irpina, nessuna esclusa, faccia una volta tanto autocritica e si vergogni. Per il modo in cui la
decisione è stata presa, ad urne chiuse, in modo scientifico da non disturbare le scelte elettorali e per le tante parole
che hanno invaso i dibattiti e i giornali in tema di rifiuti. L’intera classe politica esce sconfitta, del vecchio e nuovo
apparato, faccia mea culpa e si interroghi tra i tanti “nì” che hanno avvelenato le scelte ambientali sul territorio. La
tattica del rinvio, accomunata alla pretesa capacità di mediare, non hanno mai eliminato il dubbio che l’Irpinia
diventasse terra di conquista. Prima Ariano, poi… Ariano, poi Savignano, ora il Formicoso, poi due discariche
con milioni di tonnellate di rifiuti speciali. E poi, nelle ultime ore il piano rifiuti della Regione che dovrebbe partire
all’indomani della decadenza dall’incarico del Commissario De Gennaro. Sembra una farsa, ma non lo è. Qualcuno
dei tanti eletti in nome degli apparati di partito e non delle scelte dell’elettore, rifletta e si faccia sentire nell’interesse
delle popolazioni. Faccia comprendere, senza se e senza ma, che è davvero il nuovo. Altrimenti non sarà diverso da
chi li ha preceduti. E qualcuno, per favore, inizi a pensare seriamente a dimettersi. E’ insopportabile la sordità di chi
di fronte alla richiesta della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, in nome di una presunta
responsabilità istituzionale che i più non avvertono, continua a restare incollato sulla poltrona del comando.
La politica che ha ritenuto di rappresentare la società assumendola dentro gli organismi ha fallito: sfascio
istituzionale e rifiuti hanno un nome e cognome.
5 commenti:
due cognomi sicuramente : de mita e bassolino
allora se vi mobilereteper il no alla discarica sarebbe cosa buona e giusta ma sopratutto coerente cacciare via i consorzi come ad es AV2 che non ha portato oltre che danni econoimci e ambientali in quanto non hannoraggiuntolo scopo per cui eranostati creati. e inutile dire no alla discarica sul formicoso se non si trova soluzione alcuna. diciamo no hai consorzi che rubano soldi senza apprestarsi alservizio e rispediamo ilservizio hai privati...
giusto anonimo, il disastro a lungo ignorato(sono anni che , sul finire dell' inverno, la comparsa della spazzatura ammanticchiata giorno per giorno, mese per mese e via ,in eterno,ha "ammorbato" le citta' di Napoli e zone limitrofe,nonostante i tributi esosissimi pagati, fino a che , le coscienze ammorbate di tantissimi hanno deciso di voltare pagina. di chi le colpe? certamente di chi ha governato con tracotanza ,disinteresse strafottenza,preoccupandosi esclusivamente di salvaguardare la poltrona e tutto il seguito di galoppini,familiari e altro marciume accomunati dal piu finto e deteriore populismo.De mita, ,o re mida?,ha avuto cio' che meritava, lo stesso vale per pecoraro,ma per bassolino occorre un nuovo novantanove?
mi nasce spontanea una domanda: ma nella vignetta per caso sarebbero rappresentati (da sinistra a destra) Mario Sena, Rosanna Repole, Enzo Forte e Tony canuzzo? Riflettendoci potrebbe essere o no? cosa ne pensate! (non me ne vogliamo i citati, è solo sana goliardia e nient'altro!)
Ciao a tutti da Meschino Napoletano.
queste so sarache da scutelià!!!
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