Pierluigi MelilloL´ex presidente "In 4 anni 5 crisi, ricatti e minacce"La replica: "Presi a calci dal Pd"
Il patto Pdl-De Mita l´ha abbattuta ma lei va lo stesso al contrattacco, anche se la maggioranza di centrosinistra s´è sbriciolata all´amministrazione provinciale di Avellino e il prefetto Blasco ha nominato il commissario, Vincenzo Madonna, ex prefetto di Brescia e Caserta. «Irresponsabili, lasciano l´Irpinia senza governo ora che dovevamo affrontare la tragedia dei rifiuti», dice Alberta De Simone nell´aula del Consiglio provinciale, dove ha chiamato giornalisti ed esponenti di partito per raccontare la sua verità sullo scontro a Palazzo Caracciolo. Veleni e vendette che non finiscono qui. «Sono dirigente nazionale del Pd, non pensi De Mita di tornare indietro. Ormai lui è fuori definitivamente dal centrosinistra», avverte l´ex parlamentare protagonista, ieri mattina, di un violento scambio di accuse con Giuseppe De Mita, rimasto in città a spiegare le ragioni dei popolari per l´Udc mentre lo zio, Ciriaco, è partito per Roma per incontrare Casini. Ma è al leader di Nusco che sono indirizzate le bordate di fuoco della presidente. Parla di tradimenti, trappole, trasformismo. Ci va giù duro, insomma, con gli ex alleati: «In quattro anni cinque crisi, ricatti e minacce cercando di alzare sempre il prezzo. Poi, scopri che fanno il doppio gioco: vengono a trattare per il riequilibrio in giunta e di nascosto vanno dal notaio per firmare le dimissioni con il centrodestra e prepararmi la trappola. Non hanno avuto nemmeno il coraggio delle loro azioni politiche». Per qualche ora il centrosinistra ha sperato di evitare la fine anticipata della legislatura: le dimissioni dei consiglieri sarebbero state presentate in maniera irregolare. Ma la battaglia sul piano giuridico non è neppure iniziata. «Tesi da dilettanti», taglia corto Giuseppe De Mita, che sul divorzio con la De Simone fornisce una versione diversa. «Il Pd ci ha preso a calci, ci ha quasi espulso dal centrosinistra. All´indomani delle politiche è iniziata una sequenza di atti vendicativi. Non abbiamo risposto fino a quando la presidente è stata costretta dal suo partito a cambiare i patti». Ma la De Simone è fiera di aver smascherato la nuova strategia politica di De Mita: «È venuto a galla il trasformismo politico di un personaggio che butta all´aria una storia vissuta nella sinistra Dc per allearsi con An e Forza Italia. La gente capirà da che parte sta il centrosinistra». E i demitiani? Il nipote del leader è cauto sul patto con il Pdl per le amministrative del 2009. «È singolare - dice - che a Roma Veltroni dialoga con Casini mentre qui in Irpinia il Pd ci fa la guerra. Noi restiamo al centro, ma una cosa è certa: basta con le appartenenze politiche, d´ora in poi alleanze solo sui problemi». Ma ora trema il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso del Pd, che rischia di essere travolto dall´effetto domino dopo lo scontro alla Provincia e la resa dei conti all´Alto Calore: «E´ da irresponsabili - dice - lavorare per il commissariamento delle amministrazioni locali. Il Pdl non canti vittoria, questa è la sconfitta della politica».
(09 luglio 2008)
2 commenti:
che tristezza questi demita zio e nipote, sono l'immaggine del potere a tutti i costi, non paghi di quanto ne hanno avuto, gestito e abusato finora. sono ormai un danno per l'irpinia. speriamo che i cittadini capiscano la loro bramosia e, come a s.angelo, continuino a farli restare a casa.
Dunque, il massimo del rinnovamento propinato dai forzaitaliotipidiellini a questa provincia è l'alleanza nientedipocomenoche con Ciriaco De Mita. E questi sono quelli che vorrebbero darci lezioni di moralità, intransigenza e nuovismo? Ma andatevene a quel paese: le battaglie di libertà non vi sono mai appartenute
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