La fine dell’Amministrazione Provinciale De Simone è ormai archiviata e tale fatto si percepisce in maniera netta specialmente dagli organi di informazione; però qualche riflessione è opportuno ancora farla anche per cercare di capire meglio come sono andate le cose e quale lavorio deve esserci stato dietro a quanto avvenuto.
Io penso che i veri motivi che hanno portato al commissariamento dell’Amministrazione Provinciale di Avellino non sono quelli che vengono sbattuti sulla stampa e si dovrà attendere ancora perché vengano fuori.
E’ comunque opportuno limitarci a leggere i fatti noti a tutti e che vedono nella saldatura ibrida tra il centrodestra ed il gruppo dei demitiani la causa dello scioglimento dell’Amministrazione Provinciale di Avellino.
La realtà è che questa operazione è stata determinata da coloro che per quattro anni sono stati i veri padroni della Provincia di Avellino e precisamente il gruppo dei demitiani, già gruppo Margherita, e Pasquale Giuditta che con tre consiglieri provinciali ottenne, nella spartizione iniziale ed andando al di là del manuale Cencelli, due Assessori di cui uno vice presidente della Giunta e la presidenza dell’Ato per sé. Ovviamente i demitiani hanno sempre gestito quasi tutto il budget a disposizione della Giunta Provinciale.
Questi signori hanno sempre ottenuto quello che volevano e la Presidente De Simone li ha privilegiati anche a danno degli altri alleati all’interno della coalizione di centrosinistra.
La Provincia è stata considerata un Ente dal quale drenare finanziamenti verso quegli Enti gestiti dai demitiani (vedi trasferimenti di centinaia di migliaia di Euro alle Comunità Montane per la manutenzione delle strade provinciali).
Al gruppo dei vecchi democristiani si è unito il centrodestra che in verità non ha mai svolto un vero ruolo di opposizione ed anzi ha tenuto molte volte un ruolo consociativo nella gestione dell’Ente specialmente a livello di commissioni consiliari.
Ebbene l’imboscata delle dimissioni è nata da questo accordo ibrido e formalizzata in uno studio notarile, a freddo, in maniera scientifica, in maniera proditoria.
Correttezza politica ed istituzionale avrebbe fatto optare per una mozione di sfiducia con dibattito, confronto e voto in Consiglio ed invece si è agito con l’uso delle dimissioni, delle sedici lettere di dimissioni perché quelle del consigliere Di Cecilia non erano accettabili in quanto pervenute via fax dagli Usa.
I Consiglieri dimissionari oltre ad avere affossato l’Amministrazione Provinciale, hanno comunque tradito i propri elettori poiché i cittadini votano per essere rappresentati e governati, cosa che i sedici non hanno garantito con la posizione assunta.
Infine devo ricordare che un, consigliere demitiano di stretta osservanza, da me contattato, telefonicamente, domenica sette luglio alle ore 19,25 per avere lumi sull’andamento della crisi, mi diceva di non avere notizie in merito e invece il giorno successivo, di buon mattino, si recava a presentare al protocollo le dimissioni del gruppo dei demitiani formalizzate il giorno quattro luglio presso un notaio di Avellino.
Così si è agito e personalmente sono indignato per il modo di fare di questi signori che con la loro irresponsabilità hanno sguarnito l’Ente Provincia della guida politica in un momento particolare per il territorio irpino che si appresta a diventare sempre più la pattumiera dei rifiuti dell’intera Campania.
Vallata, lì 11 luglio 2008
dott. Erminio D’Addesa
ex Presidente del Consiglio Provinciale di Avellino
6 commenti:
scusate ma cosa intendete per disturbo?il disturbo a cui fa riferimento la norma non è mica la libertà di dissentire.mah...
perche avete levato a rafiluccio???????
La legge non ammette ignoranza!
A stabilire se vi è violazione della normativa giuridica non è certo uno sprovveduto Blogger, bensì l'autorità giudiziaria, previa denuncia ed indagine della Polizia Postale! Esistono comunque, agli atti, numerosi precedenti, sui blogs di Sant'Angelo, di comportamenti 'anomali' già al vaglio delle autorità competenti. Rinnovo l'invito a quanti non fossero così informati sulle eventuali conseguenze giuridicche, civili o penali, di loro comportamenti illeciti, d essere prudenti ed a riflettere prima di agire. Ricordo che anche gli Internet Point sono sottoposti a specifiche regolamentazi, registrando, con identificazione di quanti utilizzano connessioni pubbliche, con iindicazione di orario d'inizio e di fine della connessione.
Egregio Basettoni hai proprio ragione, io sono uno dei ragazzi Marco di Montanaldo, è il nostro/mio amico dottore che avevo sponsorizzato nei riguardi dei miei colleghi al fine di farlo diventare amministratore alla fine mi ha privato dell'accesso al mio tanto amato BLOG.
Ho fatto tanto per il mio paese nel momento più difficile, ho consentito di dare voce ai tanti santangiolesi oppressi da anni in un silenzio assordante, ho consentito ai ragazzi come me di partecipare alla vita politica e pubblica di santangelo, ho contribuito a sdradicare definitivamente il puzzo del compromesso storico che ci attanagliava da 30 anni, e questo è il risultato?
Spero che lo stimato(e non è retorica) nostro amico blogger ci ripensi e consenta a noi giovani nell'interesse di tutti di continuare a scrivere e a gestire questo importante strumento di "LIBERAZIONE".
Dottore ritorni sui suoi passi. Grazie
Marco di Montanaldo, il 'Basettoni' al quale ti sei rivolto, aveva lasciato un commento col suo account Google; non era e non è nè un amministratore nè tantomeno un autore di questo blog. Dato che aveva firmato il suo commento con l'account, può essere più facilmente identificato. Se vuoi puoi attivarti in quel senso. E' una procedura piuttosto semplice!
a Sant'Angelo dei demitiani oramai ci siamo liberati col voto di aprile.... almeno di loro! Piano piano ciliobereremo anche degli altri parassiti
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