mercoledì 16 luglio 2008

'altri seguiranno'.....Poesia e Comunità Provvisoria

Pubblicato su a Autori Comunitari by aimbriano su2008 Luglio 16th
Buona sera (o meglio buona notte, vista l’ora) a tutti voi! Scrivo per la prima volta su questo blog, pur visitandolo ormai da tempo e con sempre maggiore curiosità, per una “strana coincidenza di espresssioni” che mi ha riportato ad un UOMO a me particolarmente caro, Alexandros Panagulis (anche se purtroppo da me non conosciuto se non attraverso quanto da lui lasciato e di lui raccontato in alcuni scritti, fra i quaili, in particolare, “Un uomo” di Oriana Falllaci). Panagulis, eroe della Resistenza greca durante il regime del colonnelli degli anni Sessanta, è stato insieme poeta “per la libertà” scrivendo (nel carcere di Boyati nel quale è stato rinchiuso o meglio sepolto vivo), vari pensieri poi raccolti in una prima collezione dal titolo “Altri seguiranno”. Oggi, su questo vostro blog, ho più volte letto la parla “poesia” (e i significati e messaggi ad essa correlati); e sul blog Nuova Sant’Angelo, in chiusura di un commento (se non ricordo male dell’avv. Marco da Milano), ho viso riportata l’espressione “altri seguiranno”. E così, per questa strana e per me piacevole coincidenza, vi riporto una risposta data da Panagulis ad una domanda rivoltagli nel corso di un’intervista (pure riportata nella raccolta di poesie di cui sopra) … E la poesia, Alekos?
“La poesia è un grido, è un qualcosa che nessuno può fermare, qualcosa che ci spinge a cercare carta e matita in certi momenti. Non ha importanza, a volte, la forma della poesia, ha importanza se ciò che spunta sulla carta è sentimento reale, il grido, la necessità. Spesso è un grido dell’istante, una necessità dell’istante, è un dolore che rappresenta un solo istante che tuttavia si vuole immortalare. Forse perché gli uomini non abbiano a dimeticare. Non per diventare vendicativi, ma per ricordare, per avere esempi e per fare in modo che quel dolore che hanno provato non abbia a ripetersi, non venga conosciuto da altri. E’ necessario che ogni uomo sia pensatore, poeta ma combattente nello stesso tempo. La poesia è una necessistà, la politica un dovere, la lotta è pure un dovere, il più sacro. La pace non potrà in nessun altro modo avvolgere l’umanità se non c’è una continua lotta dell’uomo per la libertà, la democrazia, per la giustizia sociale e per il progresso …”
E poi, ancora (di Panagulis ma tratta da un canto popolare cretese)
“Se ti metti in mente un’idea va avanti e non aver paura. Butta via la tua giovinezza e non averne pena.”
Un caro saluto a tutti voi
Stefania P.

Nota
Mi è sembrato che in questo commento, che ho voluto subito riproporre come post, vi sia un messaggio che, se raccolto come spunto di serena, sofferta e profonda riflessione, potrebbe suggerire una direzione al futuro della Comunità Provvisoria, indicando la strada da seguire. Futuro che per il momento ho l’impressione non possa essere che di stabile e ‘radicata’ provvisorietà. Ho, da quando l’altro ieri l’ha pubblicata, fissa nella mia mente la poesia scritta da Franco Arminio a 20 anni. Forse la CP è come quegli alberi….
Antonio Imbriano

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una fotografia che descrive benissimo lo scempio subito dal paese ed il degrado che impera anche nella coscienza civica di chi lo abita. E' davvero mortificante.

Anonimo ha detto...

Oggi Sant'Angelo dei Lombardi, terra d'Irpinia, mi ha fatto un grande regalo: dando piena voce alle parole di Panagulis ha insieme ridato vita a lui. E a me, che ho voluto credere nelle vertià di un Uomo.
E quindi grazie, davvero e di tutto cuore!
Con riconoscenza e profondo affetto,
Stefania P.