sabato 30 agosto 2008

Più inquietante o, piuttosto, più indecente!?




Oggi è l’ultimo giorno della mia vacanza da ‘lumbard’ a Sant’Angelo dei Lombardi. Domani rientrerò nell'opulenta Brianza tornando alla mia agiata vita quotidiana, fatta di lavoro e di benessere!
Stamattina, come al solito in questo mese di agosto, poco prima delle 7 sono uscito in piazza, ‘mezzo a li fuossi’; mi sono subito imbattuto negli operai che, tecnologicamente bene attrezzati, stavano effettuando un' accurata pulizia della piazza e delle strade adiacenti.
Poi, prima di andare al Bar Moderno a bere un cappuccino e mangiare la quotidiana sfogliatella riccia, sono entrato nell’edicola del vicesindaco per comprare i giornali: ‘Corriere dell’Irpinia’ ed ‘Ottopagine’; mentre bevevo il cappuccino e mangiavo la prelibata sfogliatella ho cominciato a sfogliare i giornali….. Nel frattempo è entrato nel bar Marco da Milano e famiglia, anch’essi alla fine della loro vacanza da ‘lumbard’ a Sant’Angelo, già pronti a prendere la strada per il Nord, imboccando l’autostrada a Lacedonia, dopo essere transitati per il Formicoso….
Mi è caduto l’occhio sui due trafiletti sopra riportati! Li ho fatti leggere a Marco da Milano: lui sì che si è potuto mettere le mani nei residui quasi grigi capelli; io quei residui peluzzi li avevo poco prima rasati con la lametta….
Voglio ringraziare pubblicamente la nuova Amministrazione Comunale, con in testa il Sindaco Michele Forte, ‘il procuratore’, eletto nell’aprile scorso con un largo suffragio elettorale e col voto, soprattutto, dei giovani di Sant’Angelo dei Lombardi, per aver consentito il prolungamento della magnifica Festa dei Giovani del 27 agosto scorso, di almeno ventiquattro ore, avendo evitato l’intervento degli operatori ecologici il giorno successivo, atto a ripulire la piazza, che comunque quei giovani non avevano lasciato in condizioni indecenti, essendosi comportanti più come ‘colf’ che come giovani partecipanti ad un concerto….
Approfitto inoltre dell’occasione per rinnovare l’invito a tutti, soprattutto ai giovani, a partecipare questa sera alle ore 17,30, presso il Ristorante Albergo ‘Il Goleto’, e non presso l’Abbazia, come erroneamente indicato, per un refuso, nei trafiletti dei giornali, alla presentazione del libro di Franco Arminio.
Invito inoltre quei giovani che ieri hanno comprato delle ‘pummarole mature’ (quasi sfatte) a non portarle con sé al Ristorante Il Goleto (il gestore mi ha confidato di avere già fatto tale spesa) ma di consegnarle alle loro madri perché aumentino la quantità di ‘passata’ che stanno in questi giorni ‘imbottigliando!

Il portavoce del MISPA: Antonio IMBRIANO

13 commenti:

Anonimo ha detto...

La gestione dei rifiuti è una delle più grandi sfide della nostra società caratterizzata da
un’urbanizzazione e densità demografica in continuo aumento. La quantità di rifiuti che ci si trova a
gestire è sempre più crescente, così come crescente è il traffico illecito legato al loro smaltimento. In
quest’ottica, l’attività di sviluppo della raccolta differenziata quale processo di riciclo della materia e di
riduzione del carico nelle discariche si accompagna alla finalità del “chi più ricicla, meno paga” ed allo
sviluppo di un sistema tariffario basato sulla effettiva quantità di rifiuti prodotti. La Lega Nord ritiene
che gli Enti locali si debbano proporre come attivi promotori nello sviluppo della raccolta differenziata,
a sostegno della separazione delle diverse tipologie di rifiuti nonché attraverso campagne informative
di sensibilizzazione ed agevolazioni economiche per le utenze domestiche e commerciali. L’utilizzo dei
rifiuti come possibile fonte di energia coincide con l’impegno a sviluppare impianti
(termovalorizzatori) in grado di “valorizzare” gli scarti, prevedendo l’adozione delle migliori
tecnologie, quale garanzia di compatibilità ambientale. L’applicazione dei principi di “prossimità”,
concernente il trattamento dei rifiuti il più vicino possibile al luogo di origine e di “autosufficienza”,
secondo il quale ognuno dovrebbe essere autosufficiente riguardo allo smaltimento dei rifiuti prodotti
sul proprio territorio, piuttosto che contare sull’esportazione degli stessi è un obiettivo che,
evidentemente, deve essere raggiunto in ogni parte del territorio italiano e non solo al Nord. In questo
senso ciò che sta avvenendo attualmente in Campania rientra a pieno titolo fra quelle che possono
essere definite come vergogne per un Paese civile. Sono ormai 14 anni che la crisi dei rifiuti e i
commissariamenti si susseguono in questa regione senza che si sia riusciti a risolvere la situazione,
malgrado la pioggia di quattrini che lo Stato ha riversato (si pensi che la percentuale di raccolta
differenziata in Padania è sopra il 38% mentre al sud non arriva al 9%). E, purtroppo, qualora l’Ue
riterrà l’Italia colpevole di qualche inadempienza, altri soldi dovranno essere pagati dal Paese, e quindi
da noi cittadini, e questo per colpa dell’incapacità di certe istituzioni. Incapacità apertamente
condannata dalla Lega Nord che fra l’altro, nella seduta del Senato di giovedì 17 gennaio 2008, aveva
presentato una risoluzione a firma del Sen. Calderoli volta a fare chiarezza sulla grave situazione che
sta interessando il territorio campano. Questa risoluzione è stata respinta nella parte in cui si proponeva
lo scioglimento del Consiglio regionale campano e la rimozione del Presidente Bassolino; ciò a
dimostrare, ancora una volta, che in Italia sembra non esistono mai responsabilità per gli errori
commessi!

Anonimo ha detto...

napoli merda. punto e basta.

Anonimo ha detto...

viva la lega nord. punto e basta.

Anonimo ha detto...

The name "Sant'Angelo" derives from the town's patron saint Michael the Archangel. Lombardi is derived from the Lombards who settled there around 1000 AD. The cathedral was originally built in the 11th century and was rebuilt in the 16th century. Also near the Piazza of Andrea is the castle of Lombards, which was built around the first half of the 10th century. Initially it was a jail/prison/fort then later modified to serve as a castle. There is a small pathway that was constructed under the castle and from there it leads to the main town square where there lied an underground prison.

The town was virtually destroyed by a magnatude 6.9 earthquake on 23 November 1980, sometimes referred to as the Irpinia earthquake. The town has been almost completely reconstructed, the nave of the cathedral and the Chiesa di San Marco collapsed but have been restored; work continues on parts of the castle that were damaged.[citation needed] Though it is interesting to note that a few years ago the main floor of the castle was open to the public just as a small exhibit during the summer, but since then it has been closed off to the public.

Anonimo ha detto...

Da il quotidiano "il Giornale.it"
n. 207 del 2008-08-30 pagina 0

Per il terremoto dell’Irpinia dell’80 abbiamo già sborsato 32miliardi
di Emanuela Fontana

Dopo 28 anni dalla tragedia il governo Prodi ha deciso di finanziare la regione colpita fino al 2022. La Corte dei conti: "Ma senza decreti attuativi quei contributi rimangono inutilizzati"
da Roma

Ventisette leggi, ventotto anni, fondi equivalenti a tre finanziarie, a due punti di prodotto interno lordo: dal 1980 a oggi lo Stato ha stanziato per il terremoto dell’Irpinia 32 miliardi e 363 milioni di euro. Una cifra che si fa fatica a convertire nelle vecchie lire (più o meno 60mila miliardi). Supera l’intero debito estero della Bulgaria, corrisponde al sestuplo dell’Alta velocità ferroviaria Bologna-Firenze, consentirebbe di costruire 30 aeroporti di Malpensa.
Eppure è certificata dal «supervisore» dei bilanci pubblici, la Corte dei conti, che ha appena compilato quattro pagine di tabelle per spiegare quando e come lo Stato ha versato soldi per quel sisma, più altre venti, nella relazione pubblicata il 25 luglio sulla «gestione dei fondi del terremoto dell'Irpinia e della Basilicata», per chiedersi perché si è speso tanto per una tragedia che ha portato morti in 2mila famiglie ma da cui è partita una ricostruzione inspiegabilmente lenta e costosissima.
«Dopo oltre 27 anni dal sisma che ha colpito alcune regioni meridionali - scrivono i giudici contabili nella relazione - continuano ad essere finanziati con nuovi stanziamenti gli interventi di ricostruzione».
I 32 miliardi di euro sono riferiti ai soli contributi statali: ne sono esclusi i quasi trentennali stanziamenti regionali di Campania e Basilicata.
Gli ultimi soldi, 157 milioni 500mila euro, sono arrivati con la Finanziaria 2007 del governo Prodi, che ha previsto un ulteriore «contributo quindicinale». Ma lo stanziamento, scrive la Corte, «è rimasto del tutto inutilizzato nel corso dell’anno non essendo stato emanato il previsto decreto del presidente del Consiglio, che doveva fissare puntuali criteri e modalità di distribuzione delle risorse tra i Comuni dell’Irpinia e della Basilicata». In pratica si è stanziato denaro fino al 2022, ma per la burocrazia italiana fatta di decreti attuativi senza i quali nulla si può spendere, nemmeno con una legge finanziaria, i 157 milioni di euro sono rimasti fermi.
Soldi che poi non sarebbe facile distribuire, dal momento che «ha subito ritardi la definitiva fissazione del fabbisogno di ciascuna amministrazione». Una «serie di complicazioni» sorte «in sede decentrata» che hanno plasmato la triste storia della ricostruzione dell’Irpinia, non solo quella più recente. Finalmente, il 13 giugno del 2008, è stato il nuovo governo a mettere la firma che consente di spendere i fondi bloccati «per la distribuzione delle risorse».
Come se non bastasse, la Corte dei conti si è ritrovata in mano una serie infinita di contenziosi «presso le diverse amministrazioni e organi subentrati», ancora non quantificabili in costi «per la carenza di un completo e aggiornato monitoraggio». Il fatto anzi che lo Stato, pur continuando a pagare, abbia ridotto gli stanziamenti per l’Irpinia negli ultimi anni, rischia di ritardare i pagamenti dei contenziosi e di «far lievitare i relativi oneri per gli interessi di mora da parte dei creditori». Una spesa di cui non si intravede il limite, che anche fosse ancora ridotta, creerebbe solo altre spese per lo Stato per cause vecchissime da saldare. Un buco nero del bilancio pubblico: un conto giudiziario, ammette la Corte dei conti, che «al momento non è nemmeno presumibilmente quantificabile...». E che potrebbe portare sorprese in negativo oltre al saldo certificato del costo generale.
«Nidi di vespe sfondati», aveva definito Alberto Moravia le case distrutte dal terremoto del 23 novembre del 1980 in Campania e Basilicata. Scossa del settimo grado della Scala Richter, duecentottantamila sfollati, 2914 morti, un numero di Comuni da aiutare che nel corso degli anni è salito a quota 679, classificati in «disastrati», come Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi e Conza della Campania, «gravemente danneggiati» e «danneggiati». Stato commissariale per gestire la situazione, primo stanziamento, corrispondente agli attuali 3 miliardi e 700 milioni di euro, con la legge 219 dell’81.
Poi altri 26 provvedimenti (due nell’83, uno nell’84, uno nell’86, e via così fino al 2007), tra finanziarie e decreti legge, per nuovi fondi a volte tolti nelle manovre correttive ma poi reinseriti per un totale che supera i 32 miliardi di euro. E che continua a salire, a 28 anni da quelle prime settimane di disperazione e sospetti in cui l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, fendendo l’aria con la pipa in un intervento televisivo si sdegnò: «Se vi è qualcuno che ha speculato io chiedo: costui è in carcere, come deve essere? È in carcere?».

Anonimo ha detto...

Vedo con piacere che il blogger non ha perso completamente il contatto con la realtà, in mezzo a tante utopie è già rassicurante che ricordi il suo stato di "lumbàrd", volente o nolente è la realtà, la neve e l'abbandono toccano ancora una volta a noi ed anche un paese dove i bambini in inverno non possono giocare è affar nostro, purtroppo.
Che dirle: noi poveri mortali combattiamo per le piccole cose a lei riserviamo gli onori e le battaglie per ben più nobili cause ed intenti.
L'unica giustificazione che in cuor mio trovo per lei, Sig. Imbriano, è che ci crede veramente e questo è bello, mi sarebbe piaciuto che fose anche più disponibile ad osservare oltre i confini del suo naso e una maggiore disposizione al ravvedimento, ma non posso pretendere tanto.
Faccia buon viaggio e torni presto... senza di lei ci sentiamo perduti :-)

Anonimo ha detto...

Il dott. imbriano e' andato da povero terron in lombardia e adesso chiama terroni gli altri.Ci sono molte persone in paese che non hanno la memoria corta!

Anonimo ha detto...

Non era questo il tenore del mio commento mi dissocio , a me preme solo contestare la presunzione di chi vivendo qui un mese all'anno crede i aver capito tutto. Comunque polemica noiosa e sterile. Notte.

Anonimo ha detto...

I polemici vanno ridimensionati con ifatti, un po' di coraggio non guasta !basta con gli attacchi razzisti! i santangiolesi non possono essere coinvolti in propagande vergognose!NO AL RAZZISMO E ALLA XENOFOBIA!un buongiorno e' piu' stimolante di una buona notte,Altro che polemiche sterili!

Anonimo ha detto...

Ma qual'è l'attacco razzista? Chi lo ha fatto e dove? Non la seguo questa polemica.

Anonimo ha detto...

Raja Petra Karamudin è un blogger della Malesia. Lo scorso giovedì il suo blog, il primo di opinione politica del Paese, è stato oscurato dal governo. Malaysia Today è stato bloccato dalla società di telecomunicazioni di Stato Telekom Malaysia.
I politici malesi si sono accorti, dopo le ultime elezioni, che la Rete può condizionare i risultati. E mandarli a casa. Raj Petra è solo l’inizio. L’obiettivo del primo ministro Abdullah Badawi è di normalizzare Internet, rendendolo simile agli altri media.
Badawi ha ammesso di aver sottovalutato la Rete, che in Malesia è l’unica reale alternativa all’informazione di Stato. Il governo, per chiudere Malaysia Today, ha usato la Malaysian Communications and Multimedia Commission (MCMC). La commissione ha riscontrato, dopo un’attenta analisi, che i commenti postati erano “insensibili e ai limiti dell’incitazione”. In sostanza erano contro il governo.
Raja Petra ha dichiarato: “Il governo ha scritto a tutti i 20 Internet service provider e mi aspetto che saremo bloccati entro pochi giorni”.
Il sito Malaysia Today è ancora visibile all’indirizzo: http://m2day.org/. Leggetelo e diffondete i contenuti.
Questo blog è disponibile per Raja Petra. Se vuole, pubblicherò i suoi articoli in lingua malese e inglese in una sezione dedicata alla Malesia.
Bloggers di tutto il mondo, unitevi!


Riguardo alla nostra piccola Santangelo ricordatevi che questo blog ha fatto molto ed è stato determinante nella vittoria elettorale dell'attuale amministrazione.
Questo strumento ha consentito il risveglio da un lungo letargo dei santangiolesi e ha determinato la sconfitta della vecchia classe politica.
Meditate gente

Anonimo ha detto...

Questo blog è stato solo un covo di gentaglia violenta arrogante e ignorante, con la gestione Imbriano la situazione è migliorata ma dal regno dell'ipocrisia e della menzogna si è adesso trasformato nel regno delle utopie e e degli esibizionismi, un passo avanti indubbiamente ma nemmeno tanto.
Ad onor del vero Tom

Anonimo ha detto...

caro Tom mi sembri un pochettino esagerato nei giudizi. ma dov'è qui la gente violenta? canaglie quante ne vuoi; ne sei anche tu una simpatica rappresentazione!!!
Ad onor del falso Mot