domenica 21 settembre 2008

...certo, io, non mi piegherò!!!

nella foto: un momento della festa dei giovani a Sant'Angelo il 27.8.2008 (in autonomia!)


un amico di roberto ha detto...
a prescindere da cosa scrive e cosa pensa, caro blogger, roberto è un giovane e lei fa bene a stimolarlo, perchè qui in ALTA TERRONIA, chi osa pensare con la propria testa è messo al bando.è un problema atavico, un cordone ombellicale mai spezzato con il vecchio sistema feudale con i suoi vassalli valvassori e valvassini.non oso pensare se un giovane come roberto abbia intenzione di candidarsi: il padre dovrebbe chiuder bottega!!! ecco che, a Lei caro blogger, faccio un invito a continuare a combattere per la causa dell'AUTONOMIA, perchè essa diventi l'UTOPIA di chi vuol cambiare, veramente, lo "status de quo"!!!continui a "rompere i coglioni" alla gente che non li ha mai usati e, forse, che non ha anche mai capito di averli.le faccio questo invito perchè, essendo giovani, noi siamo le prime vittimedi questo "enclave", visto che abbiamo bisogno di futuro ovvero di lavoro o meglio di opportunità e che queste sono scandite dal potere dei signorotti politici. anche evadere e fuggire via è diventato difficile, visto che al Nord si sono anche ristrette le occasioni ed il costo della vita difficilmente ti permette, almeno per i primi anni, di sopravvivere. se non hai una famiglia che può concretamente sostenerti cosa si può fare?facile: piegarti e sperare che questi qua possano, un giorno quando arrivi il tuo turno, farti un piacere (un posto) che il più delle volte si chiama FABBRICA (che oggi non chiude, ma domani chissà). così vanno le cose, ma qualcosa può cambiare...certo, io, non mi piegherò!!!


un amico di roberto.
21/9/08 15:12

13 commenti:

Anonimo ha detto...

io spero sinceramente che qualcuno aiuti questi poveri ragazzi ad uscir fuori da questi ragionamenti o meglio sragionamenti puerili ed utopoci.

Anonimo ha detto...

spiegaci tu, caro anonimo,che sei così saggio come bisogna aiutarli!
E, possibilmente, esci dal tuo anonimato ed illuminaci!

Anonimo ha detto...

io spero sinceramente che, caro commentatore anonimo, Lei è qui quello che su tutti per un attimo "non ha ragionato" e che nel Suo commento ha fatto prevalere più l'istinto di chi, lavorando in P.A. vecchio stampo, non ha le idee molto chiare sull'attuale situazione. Mondo è stato e mondo sarà, va benissimo; ma la condizione giovanile è molto peggiorata. Le certezze per i giovani, tra cui la maggior parte laureati e diplomati, sono "rosicate" giorno per giorno e, dunque, diventano inevitabilmente "risicate". Allora se uno sfogo, anche amaro e forse non del tutto condivisibile, può dar frutto ad un giudizio come il Suo, di accusare di "sragionamento", allora la situazione e pur peggio di quella prospettata. Mi faccia concludere pensando che Lei, poi visionando questo mio commento comodamente dal Suo Ufficio pubblico a spese dei contribuenti, visto il "rien faire", si delitti a rispondermi accusando anche il sottoscritto di "sragionamento da disoccupazione" (nuova patologia di milioni di persone).
Accetto volentieri e Le auguro, davvero, un "buon lavoro" (con la tastiera!!!)
Disoccupato Sragionato.

Anonimo ha detto...

“Io non mi piegherò”: è un’espressione che prende spessore da sé, sa di sostanza, profuma di vero, trasmette carica. Personalmente credo sia una frase molto forte, soprattutto per tutto il pensiero che a mio parere riassume ed a cui io ho dato un’interpretazione che voglio qui provare a riportare.
Io non mi piegherò! So bene che nel portare avanti e difendere un’idea mi costerà caro, e tanto. Troverò il vuoto nel tutto e il tutto nel vuoto; dei nemici fra gli amici e degli amici fra i nemici; e poi critiche, insulti, indifferenza, solitudine, pianto, disperazione, odio … cercheranno di piegarmi ma io starò in piedi. Ed anche se cadrò, potrò dire a me stesso di averci provato.
All’ “amico di Roberto” ed a tutti i giovani che ci credono, tutta la mia solidarietà.
“Io non mi piegherò”: e io non posso e non riesco, ora, adesso, sentendo scorrere queste parole nel sangue, non posso e non riesco a non inchinarmi dinanzi a tanta forza!
Davvero sentitamente!
Stefania P.

Anonimo ha detto...

a sta sera per le risposte ai vostri superficiali commenti....potete chiamarmi anche PRIMO ANONIMO,o se vi fa piu comodo zed.salut.

Anonimo ha detto...

Ah! é tornato colui che vola alto.
Che C...

Anonimo ha detto...

cosi mi hanno definito,sciocco...forse,il dubbio è d obbligo,potrai scoprire che ci sono anche persone non piene si se e superbe.

Anonimo ha detto...

Caro Zed, la prima volta che ti ho letto mi è venuto in mente l'episodio numero 84 di dylan dog dal titolo ZED.
Con l' aiuto di www.nonsolomanga rinfreschiamoci la memoria.

“Zed” fa parte di diritto ai “classici” Dylaniati, è uno dei tanti capolavori realizzati dalla coppia Sclavi/Brindisi (garanzia “docg” per Dylan Dog, pietra miliare e fumetto di punta della Bonelli).
Ma cos’è “Zed”? E’ il luogo del mai e del sempre, è una terra edenica in cui tanti cercano di arrivare, e per farlo devono elargire profumatamente denaro a Scout, l’unica guida che possiede la chiave per accedere a questo fantastico mondo.
E per raggiungere l’ingresso del “paradiso” si rischia di essere fucilati da cecchini feroci che ne vogliono impedire l’accesso , ed evitare la fuga dal nostro mondo e dalle nostre storie quotidiane.
Ed è questo che cercano i clienti di Scout: la fuga dalla loro routine, e passare nell’altra realtà, quella dolce e sublime.
Ma il mondo di “Zed”, nascosto in un vicolo londinese, dietro un’enigmatica porta di pietra, in realtà cela non un regno di cascate di miele e pace dei sensi, ma tanti, ed inquietanti frutti del male..
In questa terra delle meraviglie, cercherà rifugio anche Joey Macfarris, ex militante dell’IRA, ennesima fidanzata di Dylan, affascinante ragazza carica di moralismo ingenuo e disincatato: “Perchè restare in un mondo dove gli innocenti finiscono in prigione, dove i diritti civili non sono rispettati, dove comanda il denaro? In un mondo di discriminazioni, di ingiustizie, di razzismo? In un mondo dove gli unici ideali rimasti sono il consumismo e il menefreghismo?...”.
Ed il nostro Dylan (“Pazzesco! Mi addormento con la mia fidanzata e quando mi sveglio c’è la terza guerra mondiale: resto del mondo contro Dylan Dog!”) si troverà a fronteggiare allora un’incubo al limite del surreale, sospeso tra l’oscura e mitica Zed, e la cruda e non meno angosciante realtà, dove un’autobomba di matrice terroristica sta per esplodere a Londra.
E Dylan ha pochi secondi per cercarla e disinnescarla.
Veramente una grande storia, in cui Sclavi genialmente apre più interrogativi di quanti ne chiuda.
E nella tavola che conclude l’albo, Brindisi disegna Scout (chiaramente tratteggiato alla Mel Gibson) come oramai sperduto ed isolato a “Zed”, ed i suoi ultimi pensieri mi riportano alla mente ciò che dichiarò C. Manson:
“La prigione è nella vostra mente....Non vedete che io sono libero?”*
(*Dalla dichiarazione processule di Charles Manson a Los Angeles, 19 Novembre 1970).
Ciao,

Anonimo ha detto...

Da quale ospedale psichiatrico sei fuggito Dylan Dog? Sei sicuro di non essere Napoleone? Dicci la verità su, da bravo!

Anonimo ha detto...

mi stai dando del pazzo?caro dylandoniano?....zed

Anonimo ha detto...

Astenetevi tutti dallo scrivere! Siete una banda di inconcludenti!
Mi fate pena!

Anonimo ha detto...

di zed ce n è uno solo.io.non posso dedicarmi come vorrei a questo blog.o meglio non trovo stimolante il confronto.prova a proporrre qualcosa.vedrai che giungerai a conclusiooni che nemmeno immaginavi.

Anonimo ha detto...

un calcio ad un pallone...
mi sembra di vedere d'un colpo il sud, il sud america arretrato ed affamato dove la noia scorre tra telenovelas, squallore e...
un calcio ad un pallone!!!

mi piacerebbe vedere un altro film ftto di lavoro, di libertà, di autonomia, di decisionismo individuale, semplicemente di miglioramento, ma...
un calcio ad un pallone!!!

mi farebbe felice vivere in una comunità che si sostenga, si difenda, si migliori, si stimoli, si ami, si proietti all'avvenire prospero e non ripiegarsi su se stessa e sul suo passato, ma...
un calcio ad un pallone!!!

sarebbe magnifico che tra i giovani, gli adulti e gli anziani ci fosse armonia, solidarietà, rispetto,comprensione, ma...
un calcio ad un pallone!!!

io sono ragazza e a pallone non so giocare, non capisco l'importanza che si da al calcio e la vuota animosità che si attribuisce ad esso, ma anch'io...
un calcio ad un pallone!!!

Perchè, forse, come tanti altri a Sant'Angelo sono io stessa quel pallone che si fa prendere a calci, come il nostro futuro, i nostri sogni, le nostre speranze che non hanno certezze, ma fa niente...
un calcio a loro, a noi, ad un pallone!!!

Mi firmo con uno pseudonimo, mi firmo AURORA, perchè si sa che dopo ogni tramonto c'è LEI, c'è e ci sarà sempre un'AURORA.

Saluti e un bravo convinto e forte al ragazzo che si è firmato "l'amico di roberto", ho apprezzato quanto ha detto e spero e credo che non sia tra quelli che...
un calcio ad un pallone?!?