L’occupazione militare di Pero Spaccone è ormai cosa fatta anzi anticipata rispetto alla data stabilita del 2 ottobre. I militari stanno provvedendo alla recinzione dell’area e si ricava davvero una brutta impressione nel vedere il filo spinato che viene srotolato e posizionato lungo i terreni predestinati a essere trasformati in una megadiscarica di proporzioni veramente gigantesche. E’ un colpo mortale per il territorio e per le popolazioni dell’Alta Irpinia ma c’era poco da illudersi, la cosa, infatti, è stata preparata con cura e così è stato segnato ormai in maniera totalmente perniciosa –una sorta di soluzione finale- il destino di parte della Provincia di Avellino.Ieri è stata stabilita la extraterritorialità di parte dell’Irpinia e sembrava di assistere ad immagini proveniente dall’ Irak nel vedere la sistemazione del filo spinato. Molti amministratori hanno tergiversato cercando di trattare ma è stato tutto inutile, quello che si era pensato di fare è stato fatto; non c’erano margini di trattative e tutte le parole sono cadute nel vuoto. I partiti tradizionali irpini zittiscono ed impegnati in feroci lotte interne per l’occupazione del potere all’interno degli stessi partiti e/o di poltrone nei vari Enti o pensano ai futuri posizionamenti all’interno degli schieramenti politici in vista delle elezioni della primavera prossima mentre altri sono in imbarazzato silenzio ed ossequiosi alla politica del governo centrale in materia di rifiuti.Forse non abbiamo più una vera classe politica e quelli che abbiano sembrano, ormai, personaggi in cerca d’autore. L’unica alternativa a questa pantomima politica e partitica è quello di dar vita ad una forza politica territoriale sganciata dagli schemi e dal culturame che la passata e l’attuale classe politica ci hanno propinati. Bisogna dar vita ad un movimento politico e territoriale ed autonomista che faccia proprie le battaglia per l’ambiente, per i rifiuti, per l’acqua, per l’aria (i cosiddetti beni comuni) e per un vero sviluppo del territorio abiurando, nel contempo, la politica di interessi particolari portata avanti da una casta politica esclusivamente autoreferenziale. Lo scopo finale di questa nuova classe politica deve essere la costituzione di una nuova Regione sganciata dal sistema regionale imperniato su Napoli capoluogo. L’impegno per una nuova Regione è ormai indifferibile anche per dimostrare di essere una Provincia di cittadini e non di sudditi. Gli Irpini devono dimostrare di essere un popolo orgoglioso che, nel rispetto delle leggi, devono riappropriarsi del proprio destino anche e soprattutto per dare un futuro sereno e migliore ai propri figli. In Irpinia c’è bisogno di uomini nuovi e di parole d’ordine nuove; la vecchia politica non va bene per gli interessi delle popolazioni e dei territori ed è arrivato il momento che qualcuno se ne accorga. E’, infine, necessario che anche la Chiesa Irpina dica qualcosa in materia di discariche e di rifiuti; la Chiesa irpina a differenza di quella napoletana è troppa silenziosa rispetto a quanto sta accadendo sul territorio della Provincia di Avellino. Sicuramente i fedeli irpini vorranno sapere qual è l’opinione delle proprie gerarchie ecclesiastiche sull’aggressione che l’Irpinia ha subito con la discarica di Difesa Grande, con quella di Pustarza, con lo stoccaggio di balle a Pianodardine e con la realizzanda megadiscarica di Pero Spaccone.
dott. Erminio D’Addesa
Vallata, lì 30 settembre 2008
Nessun commento:
Posta un commento