sabato 27 settembre 2008


Real volley

Sant'Angelo dei Lombardi

organizza


CORSI DI PALLAVOLO
MASCHILE E FEMMINILE
DAI 6 ANNI IN POI
E PREPARAZIONE AL CAMPIONATO
PROVINCIALE DI PRIMA DIVISIONE


LE ISCRIZIONI
SONO APERTE DAL 15 SETTEMBRE 2008
I CORSI AVRANNO INIZIO IL 6 OTTOBRE 2008
CON ORARIO DA STABILIRE

PER INFORMAZIONI
E ISCRIZIONI RIVOLEGERSI A

349 8028236 (Enzo) – 329 8136617 (Giuseppe) – 3687185506 (Mimmo) –

349 8416466 (Serena)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Addio a Paul Newman, il bello di Hollywood non c'è più
Paul Newman, uno degli attori di Hollywood più noti al mondo è morto. “Stamani alle 7.30 ho ricevuto una mail dall'America che mi ha fatto sapere che Paul Newman non è più tra noi” – ha detto Vincenzo Manes, presidente della fondazione Dynamo Camp di Limestre (Pitsoia), che fa parte dell'organizzazione internazionale di solidarietà fondata dall'attore statunitense. L’annuncio della scomparsa è stato fatto alla festa annuale della fondazione: subito è scoppiato un applauso che si è prolungato per diversi minuti.

Stroncato da un cancro ai polmoni - Newman, indimenticabile protagonista di film come La stangata, Lo spaccone e il più recente Era mio padre, diretto nel 2002 da Sam Mendes, era da tempo malato di cancro ai polmoni. La malattia lo aveva devastato. I medici gli avevano dato una speranza di vita di poche settimane ma, dopo essersi sottoposto a pesanti cicli di chemioterapia, la stessa era aumentata. Ad agosto aveva lasciato l'ospedale: voleva morire tra le pareti della sua casa.

Mito intramontabile di Hollywood - Nato e cresciuto nell'Ohio, vicino a Cleveland, Paul Newman era figlio del proprietario di un negozio di articoli sportivi. Sognava di diventare un pilota della Naval Air Corp ma non riuscì mai a concretizzare questo desiderio in quanto affetto da un problema alla vista. Nel 1949 sposò Jackie Witte e subito dopo si intraprese la carriera di attore. Ebbe tre figli ma l'unico maschio, Scott, morì nel 1978 per overdose. Il suo debutto cinematografico risale al 1954, interpretò Il calice d’argento. La critica non fu benevola con lui. Il The New Yorker scrisse: “Recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali”.

Lo ricorderemo sempre con affetto e con stima.

Vito.