(Tramonto di una civiltà)
Giuseppe Chiusano
VITA CITTADINA
Usi
Raro era il secondo piatto, e, spesso, si saltava anche il primo- Moltissime famiglie fittavano castagneti per raccogliere le castagne, che sostituivano il pane ed anche la cena- Il pane era nero, fatto quasi tutto di crusca- Si mangiava anche il pane di granone (“parruozzo”)- A Pasqua e a Natale, raro e desiderato era qualche amaretto- Arance, fichi secchi, caramelle, cenere e carboni, era una buona befana, attesa, nella calza appesa al letto, il 6 gennaio- Prevalevano i vestiti di tela nei giorni di lavoro: quelli di stoffa, usati dai militari, in occasioni migliori- Con calzoni a palloncino si usavano fasce grigie, o di altro colore,alle gambe: solo qualche signore, per eleganza, usava le gnette, cioè soprascarpe di stoffa o di lana- Generale l’uso del forno familiare, ove si cuoceva il “pane fatto in casa” e le focacce- Nelle feste si comprava la pasta presso i commercianti: quasi sempre si manipolava nella madia (“fazzatora”) o su tavola apposita (“tumbagno”)- Prevaleva l’uso delle patate scaldate, che,tante volte venivano contese ai maiali, cui si davano per ingrassarli- Chi poteva usare i fiammiferi, faceva del tutto per accenderli due o tre volte: diversamente, tanto si soffiava su un pezzo di legno o di carbone acceso, da far sprizzare la fiamma- Sul caminetto (“focagna”), per lo più rudimentale, si appendeva una caldaia, spesso riempita di acqua piovana allorché non c’erano ancora le fontane pubbliche (nessuno aveva l’acqua in casa), entro cui cuocere il desinare- Accanto al fuoco del caminetto, si mettevano pignatte per cuocere i fagioli,lenticchie, ceci, che dovevano servire anche per più giorni: coloro che tentavano di bagnare del pane nel sugo o dei fagioli che bollivano, o di altro sugo egualmente preparato vicino i fagioli, veniva ripreso- A scaldare il letto, nelle notti rigide invernali, qualcuno metteva un mattone caldo, avvolto in carta- Generalmente,le scarpe erano di pelle dura (“curriamo”) e chiodate fino sotto il tacco: immaginarsi il rumore e le…scivolate- Divulgato l’uso della “paglietta” estiva, del bastone (o del bastoncino con pomo di osso, per i signori), di camicia inamidata, dal mantello a ruota, di scialloni che andavano da capo fino alle ginocchia- Non solo presso i contadini, ma anche presso i cittadini che andavano o meno alla raccolta e alla scelta delle castagne, si portavano a casa i ricci (“rizzi”) e si mettevano in soffitta, per attizzare e alimentare il fuoco- Non si concepivano (e non ve ne erano) se non calze, di cotone per l’estate e di lana per l’inverno, fatte a mano in famiglia: mamme e sorelle le confezionavano in tutti gli spazi liberi della giornata, magari sferruzzavano dormendo- Calzoni e calze rattoppati non facevano alcuna meraviglia. Vi erano sarti che altro non facevano se non di mettere i “fondelli” e le mezze maniche- Per risparmiare la spesa in farmacia del sale inglese (usato quale purgante), si faceva uso del sale da cucina- Dono ricercato era quello di una bottiglia di vino cotto: lo si usava centellinando, quasi a gocce, nel tempo natalizio- Per risparmiare acqua, quando in paese non ce n’era, si mangiava la frutta senza lavarla con tutta la buccia- Colazione saporosa, o diffuso e buono spuntino pomeridiano, erano le more, colte nelle tante siepi (che si mettevano per dividere i confini delle frazionatissime proprietà) e mangiate indifferentemente con abbondante polvere- I viaggi, su carri (“traini”) o su carrozze, si effettuavano per vie sassose e polverose. A risparmiare la fatica del cavallo in salita, il passeggero scendeva dalla carrozza e se la faceva a piedi, stringendo amicizia con i compagni di viaggio- Per Natale, sentitissimo in ogni famiglia, si andava al “mercato”, uno dei più accorsati dell’anno e ricco di cibarie, per comprare pasta, baccalà, mostaccioli, sardine in scatola e tante “sarache”
Continua...
4 commenti:
fra un po caro roberto si ritornerà a questo,con il governo che avete votato,complimenti....
no comment, stupido anonimo da repubblica delle banane; con Prodi non cisarebbe stato nemmeno questo:ci volevano togliere pure laSperaza i beduini di sinistra.
ricordate quando il governo prodi non voleva rinnovare i contratti scaduti gia' da qualche anno,ricordate padoa schioppa che affermaumento alcunoava di non avere intenzione di avviare trattative economiche per il pubblico impiego? gli italiani massificati sia nella mente che nella coscienza sono ora pronti a scioperare, al seguito di un sindacato che negli ultimi trent' anni ha fatto gli interessi di una sinistra che di sociale ha solo la demagogia!La partitocrazia di sinistra di centro di destra ha avuto un ruolo determinante per la disfatta attuale.Stabilire tale presupposto significa cominciare ad arginare cio' che e' ancora possibile preservare,se c' e' ancora qualcosa da salvare,forse solo la integrita'di chi e' ancora capace di pensare autonomamente!
voi di destra sareste capaci di pensare autonomamente????????????hahahahahahahahahaahahhahaahahahahaahahahhahaahahhahaahahahahaahahahahahahahahahahaahhahahaaahahahahahahahahaahahahhaha.
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