Nel frattempo continueremo il nostro lavoro di formazione presso le comunità parrocchiali attraverso l’informazione e la sensibilizzazione dei fedeli al tema della salvaguardia del creato. Come Chiesa locale ci stiamo impegnando nell’attenzione al nostro territorio campano. Lo abbiamo fatto concretamente già durante il XXV Convegno Pastorale Diocesano, svoltosi sull’altopiano del Laceno lo scorso 19/20 Settembre. In questa occasione i convegnisti, oltre ad aver utilizzato materiale riciclabile, si sono tassati per ripagare la produzione di co2 emessa durante il convegno stesso: in collaborazione con la società AzzeroCO2 saranno piantati alberi presso il parco del Vesuvio. Nel Comune di Bagnoli Irpino, inoltre, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, si è avviata un’analoga opera di rimboschimento. Anche sabato 4 Ottobre, in occasione della giornata pro episcopo, vivremo un momento di formazione e di conoscenza del problema rifiuti in Campania grazie alla proiezione del film Biùtiful Cauntri, per crescere nell’impegno della costruzione del bene comune e nella consapevolezza che è necessaria una nuova sobrietà per abitare la Terra.
L’Arcivescovo Francesco Alfano
ARCIDIOCESI DI SANT’ANGELO DEI LOMBARDI - CONZA - NUSCO - BISACCIA
10 commenti:
Apprezzabilissimo e dovuto l'impegno pastorale del nostro caro arcivescovo, al quale vanno gli auguri di buon onomastico per la festività del santo patrono d'Italia Francesco, ma non si può fare a meno di sottolineare che un passo del comunicato dell'Arcidiocesi a favore delle popolazioni del Formicoso lascia alquanto perplessi.
Nello specifico ci si riferisce alla frase "...dove i potenti usano i manganelli e alzano la voce...", che può essere travisata e dare origine a contrasti sociali che possono tradursi in attacchi diretti verso lo stato e verso quanti lì, al Formicoso, attualmente lo rappresentano.
Il sapore aspro della frase in questione darebbe forte la sensazione di una netta contrapposizione alla politica dell'esecutivo e di una strada intrapresa in negazione del dialogo e della collaborazione tra la popolazione, gli enti locali e i rappresentanti del governo in chiave di giusta e pacifica risoluzione.
Si è tutti d'accordo, credo, sul fatto che aprire una ulteriore discarica in provincia di Avellino sarebbe dimostrazione spiacevole di scarsa considerazione delle nostre terre a favore delle grandi aree metropolitane. Quindi tutti d'accordo sulla difesa e sulla salvaguardia del territorio, ma niente barricate e niente frasi che le favoriscano e le giustifichino.
Chiaro e doveroso, comunque, accettare l'appello del nostro Pastore ed unirsi accoratamente alla preghiera, che possa illuminare le menti e i cuori di tutti i facenti causa alla questione.
NESSUNO TOCCHI IL FORMICOSO!!!
anche a me la frase cui fa riferimento il commento precedente pare di dubbia interpretazione; forse varrebbe la pena di chiedere al Vescovo una Sua precisazione; non vorrei, comunque che vi sia stato un errore di battitura del testo; forse invece di potenti era 'prepotenti'; se fosse così, almeno io, la potrei giudicare congrua al resto del comunicato.
"aprire una ulteriore discarica in provincia di Avellino sarebbe dimostrazione spiacevole di scarsa considerazione delle nostre terre a favore delle grandi aree metropolitane - dice il moderato ---- .... appunto un abuso dei potenti (coloro che possono, nella fattispecie il governo) perpetrato con il manganello che nella metafora adoperata dal vescovo è l'imposizione autoritaria ed ingiusta della scelta del sito. Strano che si faccia un percorso logico così ardito e che poi sfuggano sempre le più ovvie conclusioni in omaggio al più banale dei cavilli.
Minima Moralia
per quanto mi riguarda, non riuscendo ad interpretare con sufficiente chiarezza la frase, ho inviato al Vescovo la seguente mail:
Da: a.imbriano@tin.it
Inviato il: 03/10/2008 18:29
A: arcidiocesi@email.it
Oggetto: Comunicato pro Formicoso
In relazione al comunicato pro Formicoso firmato dal Vescovo,
pubblicato ieri ed oggi su diversi organi di informazione chiedo
conferma che la frase ".....Lì dove i potenti alzano la voce ed i
manganelli, noi proponiamo il silenzio...." corrisponda fedelmente al testo trasmesso da Voi alla stampa; in tal caso gradirei che il Vescovo esplicitasse più chiaramente il Suo pensiero.
Con referente ossequio
Antonio IMBRIANO
Pubblicherò prontamente una eventuale risposta!
Sono d'accordo con il dott. Imbriano e spero che questo spiacevole errore diplomatico compiuto da S.E. don Franco venga chiarito al più presto, perchè potrebbe si potrebbe strumentalizzare la posizione del Vescovo per scopi non certo pacifici.
"Opporre il silenzio ai manganelli" si offre a una strumentalizzazione solo per la mente contorta ed ipocrita di chi vorrebbe creare disarmonie all'interno della comunità, pare strano che Imbriano offra sostegno a tali illazioni, la sua ingenuità è a volte disarmante se di ingenuità si tratta. L'interpretazione di minima moralia è per me condivisibile ma costituisce solo una tra le possibili interpretazioni "benevole" della locuzione incriminata. Che delusione di paese che sta diventando queto.
Maroni: «Camorra, prosciugare l'acqua, perché gli squali muoiano»
da Il Sole 24 Ore - adesso però dovete dire anche a lui che è cono gli animali come avete fato con me se no non è giusto. Quanta demenziale ignoranza affligge il mio paese (della serie da bau bau bau a caì caì caì )
ACCALAPPIACANI
forse, però, se il Vescovo chiarisce meglio il concetto e non ci costringe ad interpretazioni del suo pensiero, anche quelli meno 'dotati' di intelligenza e di cultura capiranno meglio. Ha parlato infatti da 'pastore' e si è rivolto a tutti, non solo agli 'intellettuali'.
E' chiaro che quella uscita infelice del Vescovo sia stata un errore diplomatico, non mettiamo in dubbio il fatto che non fosse voluta.
Ma potrebbe creare problemi ad una manifestazione di dissenso, che finora, secondo anche una mia partecipazione diretta, si sta svolgendo pacificamente, con molta serietà e tranquillità.
Per cui si rende necessaria e doverosa una rettifica di quanto dichiarato, anche perchè a mio parere una frase del genere appare essere anticostituzionale e non tollerabile.
Caro Dott. Imbriano apprezzo molto quanto sta facendo e sempre di più il modus operandi in tale blog. Per questo, non Le nascondo, che adesso partecipo con più serenità e stimolo al dialogo e alle tante discussioni levate all'interno di questo spazio, rispetto ai primi periodi quando non si sapeva chi fossero gli Amministratori e quali gli obiettivi perseguiti. Può immaginare che, essendo adulto, con il computer ho dovuto, giorno dopo giorno, affinare anche la dimestichezza pratica e la conoscenza operativa, molto accentauata invece nei miei giovani figli. Ma comunque, bando alle ciance, volevo contestualmente farLe pervenire il personale gradimento alle varie iniziative che sta portando avanti con grande e riscontrata perseveranza e lungimiranza. Come quella, appunto, in questi commenti sul Vescovo, facendo benissimo ad accertarsi direttamente alla fonte su quanto possibilmente chiaribile e riscontrabile. Per questo Le volevo chiedere, soprattutto, se avvesse avuto notizie in merito e se si, possibilmente, al più presto fornircerLe.
E' chiaro, infatti, che oltre alla precipua interpretazione benevola e alla presumibile dovuta e giusta buona fede in merito, la frase resta, se confermata, alquanto "imbarazzante", pur se contestualizzata all'intero testo di cui si condividono i contenuti le tesi e l'iniziativa. Non tanto il presupposto ma quanto gli effetti di quella frase che in sè possono, infatti, spaventare e preoccupare, oltre alla possibile "caduta di stile" che uno può leggere in essa.
Spiego il perchè:
1) potrebbe essere letta come il senso "distorto" della realtà: non ci sono stati, infatti, alla cronaca fino ad oggi episodi cruenti di "violenza" ed "abuso di potere" da parte di militari e forze dell'ordne e, dunque, dello Stato nei riguardi della popolazione e credo e spero che non ci saranno in seguito;
2) potrebbe suscitare una visione più che altro immaginata o immaginabile con inspiegabile "preterintenzionalità negli e degli avvenimenti": nel senso che, in realtà, non c'è stato neanche mai il bisogno finora di rispondere "con la forza dei manganelli" (che poterbbe se necessario essere purtroppo legittimamente usata) alle proteste civili e rispettose della popolazione che ha dimostarto nei fatti, nuovamente, grande maturità e responsabilità come del resto affine e congenito alla gente d'Irpinia che, appunto, non va "mai oltre" la liceità;
3) si potrebbe, poi, identificare anche la premessa che molti vadano ad "avallare" un probabile crescente "vittimismo" e l'inauspicabile "recrudescenza" sociale: ovvero nel creare legittimazione e giustificazione ad episodi futuri ed eventuali di chiusura e di protesta violenta della popolazione in risposta a ciò che, pretestuosamente, viene indicato quale possibile "lontananza ed abuso dei potenti contro i cittadini", o in parole povere la paura che si possa creare il pretesto dell'inasprimento inutile ed ingiustificabile della protesta finora, giustamente, mantenuta civile;
4) vi potrebbero nascere implicazioni ambigue anche di carattere "politico": offrendo un'intepretazione di una netta contrapposizione alle scelte dell' attuale esecutivo a tutto ed ingiusto nonchè irreale vantaggio dell'altra parte politica che, tramite questa sacrosanta difesa del territorio e a discapito e in dimenticanza delle proprie totali responsabilità in merito, sta strumentalizzando di fatto la situazione al fine del materiale e spietato recupero dei consensi e della credibilità perduta;
5) non risulterebbe, comunque ed infine, tale frase comprensibile e compatibile a quel linguaggio necessario di "mediazione": ovvero in un contesto come quello del Formicoso anche una scintilla potrebbe innescare l'incendio della rivolta e, dunque, andrebbero dati soprattutto messaggi positivi al fine di "calmierare" quanti susettibili di comprensibile animosità e fermento e, quindi, creare innanzitutto l'armonia e la speranza per una risoluzione più avveduta e giusta da parte di chi governa e, dunque, decide.
Sono totalmente convinto, comunque, come tutti che S.E. il Vescovo e l'Arcidiocesi con tutte le Sue parrocchie danno e daranno non solo chiarimenti ma una mano forte, essenziale nonchè fondamentale alla pacifica condivisione del problema, al sereno confronto e dialogo tra le parti in essere, e un indirizzo positivo ed illuminante al fine della risoluzione che non vada a punire ancora una volta le nostre terre, confidando altrettanto nella loro preghiera ed attenzione puntuale nonchè EQUIDISTANTE a tutto e solo vantaggio della giustizia e della verità.
Attendo, dunque, novità in merito.
Sinceri Auguri al Nostro stimato ed amato Pastore e a tutti i Francesco d'Irpinia.
Sinceri e distinti saluti, infine, all'amico Antonio dott. Imbriano, ormai noto blogger nazionale, ma sempre illustre e fervente santangiolese.
Alfonso.
Posta un commento