martedì 11 novembre 2008

da 'Doctornews' del 10.11.2008

83% disavanzo 2007 da tre regioni
Il buco della sanità italiana? Nel 2007 si concentra per l'82,9% in tre Regioni: Lazio, Campania e SiciliaE' quanto emerge da una rielaborazione di The European House - Ambrosetti sul 'Rapporto Isae: Finanza pubblica e Istituzioni' del 2008. Il quadro del disavanzo accumulato nei bilanci delle Regioni è stato tracciato e discusso ieri a Cernobbio, durante il terzo forum Meridiano Sanità, che quest'anno è stato focalizzato sui temi del federalismo e dell'innovazione in sanità. Secondo i dati presentati, la maglia nera per il buco da record spetta al Lazio che ha accumulato un debito di 1,4 mld di euro nel 2007. Alle spalle, staccati di parecchie lunghezze, la Campania con -697 milioni di euro alla voce sanità del bilancio regionale e la Sicilia, che si guadagna l'ultimo gradino del podio con un deficit di 524 milioni di euro. Le Regioni che seguono hanno invece un debito più contenuto, da 200 mln di euro in giù. Si tratta di Puglia (-200 mln), Liguria (-141), Abruzzo (-117), Piemonte (-96), Sardegna (-68), Molise (-62), Calabria (-24), Valle D'Aosta (-14) e Basilicata (-13). Persino nel bilancio di Trento non figura il segno + alla voce sanità, anche se il debito si limita a 2 milioni di euro. Si tratta dell'ultima regione con i conti in rosso. Restano le sette Regioni virtuose, fra cui spicca la Toscana con un bilancio sanitario in attivo di 95 milioni di euro lo scorso anno. Seguono Marche e Friuli con 24 milioni di euro. Conti in positivo anche per Bolzano (+17), Umbria ed Emilia (con +13 milioni di euro). Sotto i dieci milioni di euro hanno risparmiato la Regione Lombardia (9 milioni di euro) e il Veneto, che per appena due milioni di euro rientra nel 'club' delle Regioni virtuose.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stiamo per chiudere anche questo blog? Come e' vero che la virtualita' e' solo evanescente realta'.Le questioni importanti, direi vitali si affrontano sul campo, con il vecchio e sempre valido sistema del "rimboccarsi le maniche".Certo occorre impegno costante, pazienza, tenacia e, ,naturalmente fatica,per ottenere risultati spesso non immediati,ma nel tempo,accettabili se non pproprio soddisfacenti.Non pensate che il disfattismo degli ultimi anni sia esattamente l' altra faccia della medaglia, diametralmente, opposta a tali premesse?

Anonimo ha detto...

Credo che mai come stavolta mrdg l'atmosfera di abbandono che si respira in questo spazio virtuale corrisponda esattamente a quella che si respira nell'intero paese. La gente si è stancata anche di illudersi e abbandona il campo proprio adesso che si poteva forse provare a cambiare.