giovedì 4 dicembre 2008

dal 'Corriere dell'Irpinia'

Di Pietro: in Campania una questione morale più grave di mani pulite
«C'è una questione morale di ritorno ancora più grave di quella scoperta ai tempi di Mani Pulite, che coinvolge trasversalmente la politica e dalla quale nemmeno la sinistra può chiamarsi fuori, se è vero come è vero che si stanno svolgendo imponenti indagini in Calabria, in Campania e in Abruzzo dove è stato addirittura arrestato il presidente della regione, del Pd. Per questo c'è bisogno di un atto di chiarezza una volta per tutte da parte della classe politica». La voce che riecheggia dai microfoni di Radio Radicale è quella del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Le sue parole, a commento di quelle pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napoletano durante la sua visita a Napoli, sono una dura accusa nei confronti del presidente Antonio Bassolino.«In Campania e a Napoli - dichiara Di Pietro - le istituzioni sono state utilizzate da un gruppo di persone per usare fondi pubblici per fini privati, esattamente come avveniva nella prima Repubblica, attraverso consulenze, incarichi, studi e quant'altro. Nei prossimi giorni proporrò alla commissione Antimafia una inchiesta sui rapporti tra mafia, politica e magistratura, se è vero come è vero che l'inchiesta De Magistris sta rilevando una attività parallela di alcuni magistrati per fermare coloro che fanno il loro dovere. Noi dell'Idv chiediamo da due anni le dimissioni di Bassolino, sotto la sua gestione vi è stato un utilizzo non trasparente di fondi ed una insufficiente azione politica per quanto riguarda alcuni provvedimenti necessari per la popolazione a cominciare dalla gestione dei rifiuti».Bordate anche da parte di Arturo Iannaccone, parlamentare dell'Mpa. «L'atto di accusa che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto contro la politica meridionale degli "ultimi quindici anni", deve spingere la classe dirigente del centrosinistra, che ha la responsabilità per il degrado nel quale sono scaduti Napoli e la Regione Campania, a fare un seria autocritica. Considerato questo sfascio e data l'inefficienza delle amministrazioni che guidano, Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino hanno il dovere morale di rassegnare le dimissioni e di favorire il ricambio della classe dirigente campana».

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