LIONI- Sono ore ad altissima tensione. Sette firme sono state presentate e depositate davanti al notaio. Resta l'ottava da accogliere, se arriverà entro il termine ultimo dei cinque giorni utili (domani mattina la scadenza). Ma a questo punto è per oggi che si dovrebbe chiudere tutto, o dentro o fuori, per presentare le nove dimissioni utili a decretare la fine della consiliatura di Rodolfo Salzarulo, visto che domani gli uffici comunali sarebbero chiusi. Corsa contro il tempo, dunque, in queste ore, per convincere, paradossalmente, proprio un demitiano, l'assessore Angelo Verderosa, ad apporre l'ottava firma. Paradossalmente perché l'iniziativa delle dimissioni per sfiduciare il sindaco Salzarulo è stata mossa proprio dal gruppo demitiano. L'assessore sarebbe in queste ore stretto tra l'incudine e il martello, pressato da esponenti del Pd e dei Popolari per l'unione di centro. C'è chi assicura che il gioco è tra chi alzerebbe maggiormente il tiro, per riuscire per primo a stringere con l'assessore ancora in dubbio sulle scelte da compiere. Ieri pomeriggio avrebbe avuto, stando alle indiscrezioni, un altro incontro determinante. Tutto si gioca minuto per minuto, a quanto pare, mentre la crisi continua a pesare come un macigno sul palazzo comunale. Davanti al notaio, il sedici dicembre scorso, sono state apposte le sette firme di Giovanni Vuotto, Angelo D'Amelio, Carmine Perna e Lino Angelone per il gruppo di opposizione. Per la maggioranza, risultano quelle dei demitiani Albino Voglino, Rocco Di Paolo, Alfredo Iorlano. Se si aggiungerà quella di Verderosa, si aprirà la possibilità alla nona firma, quella determinante, per la fine di questa amministrazione. Stiamo parlando dell'adesione del consigliere in quota Partito democratico Bernardino Ambrosino, che non ha mai fatto mistero della sua opposizione al metodo amministrativo di Salzarulo. Per la minoranza, ricordiamo che Carmine Perna aveva preso una certa distanza dall'iniziativa: la sua posizione poi è rientrata. Neanche Angelo D'Amelio ha mai fatto salti di gioia per aprire la crisi, prima di decidere di firmare. La confusione resta tutta nel gruppo demitiano: il nodo da sciogliere è tutto qui. E la battaglia è durissima, sul piano provinciale. Il Pd e il centrosinistra stanno opponendo tutta la loro resistenza per cercare di fermare la piena che sta per travolgere anche questo Comune. La questione Lioni, insomma, si inserisce in un contesto più largo. Tra i democratici, si è ricucita da qualche settimana la frattura tra la dirigenza provinciale e i bassoliniani, sopratutto con la leader Rosetta D’Amelio, lionese doc. Quest’ultima, avrebbe confessato ai più stretti collaboratori che si starebbe impegnando per scongiurare la caduta dell’amministrazione e convincere quanto meno Ambrosino a non apporre la firma. Insomma, D’Amelio starebbe mediando con Nicola Di Paolo, corteggiatissimo da Ciriaco De Mita e che per ora si tiene fuori dai giochi, o quanto meno così dice a chi lo ha ascoltato in queste ore. Intanto sabato, in un momento delicatissimo, il sindaco ha convocato il Consiglio comunale. All’ordine del giorno, la questione giovanile, poi “comunicazioni del sindaco”. Potrebbero essere annunciate le sue dimissioni, se non ci saranno prima le dimissioni dei consiglieri. Salzarulo potrebbe aprire la crisi, e lavorare per un ricambio della maggioranza. Ma la strada del rimpasto è tutt’altro che in discesa.
giovedì 25 dicembre 2008
Sette firme dal notaio: saranno decisivi Verderosa e Ambrosino
dal 'Corriere dell'Irpinia'
LIONI- Sono ore ad altissima tensione. Sette firme sono state presentate e depositate davanti al notaio. Resta l'ottava da accogliere, se arriverà entro il termine ultimo dei cinque giorni utili (domani mattina la scadenza). Ma a questo punto è per oggi che si dovrebbe chiudere tutto, o dentro o fuori, per presentare le nove dimissioni utili a decretare la fine della consiliatura di Rodolfo Salzarulo, visto che domani gli uffici comunali sarebbero chiusi. Corsa contro il tempo, dunque, in queste ore, per convincere, paradossalmente, proprio un demitiano, l'assessore Angelo Verderosa, ad apporre l'ottava firma. Paradossalmente perché l'iniziativa delle dimissioni per sfiduciare il sindaco Salzarulo è stata mossa proprio dal gruppo demitiano. L'assessore sarebbe in queste ore stretto tra l'incudine e il martello, pressato da esponenti del Pd e dei Popolari per l'unione di centro. C'è chi assicura che il gioco è tra chi alzerebbe maggiormente il tiro, per riuscire per primo a stringere con l'assessore ancora in dubbio sulle scelte da compiere. Ieri pomeriggio avrebbe avuto, stando alle indiscrezioni, un altro incontro determinante. Tutto si gioca minuto per minuto, a quanto pare, mentre la crisi continua a pesare come un macigno sul palazzo comunale. Davanti al notaio, il sedici dicembre scorso, sono state apposte le sette firme di Giovanni Vuotto, Angelo D'Amelio, Carmine Perna e Lino Angelone per il gruppo di opposizione. Per la maggioranza, risultano quelle dei demitiani Albino Voglino, Rocco Di Paolo, Alfredo Iorlano. Se si aggiungerà quella di Verderosa, si aprirà la possibilità alla nona firma, quella determinante, per la fine di questa amministrazione. Stiamo parlando dell'adesione del consigliere in quota Partito democratico Bernardino Ambrosino, che non ha mai fatto mistero della sua opposizione al metodo amministrativo di Salzarulo. Per la minoranza, ricordiamo che Carmine Perna aveva preso una certa distanza dall'iniziativa: la sua posizione poi è rientrata. Neanche Angelo D'Amelio ha mai fatto salti di gioia per aprire la crisi, prima di decidere di firmare. La confusione resta tutta nel gruppo demitiano: il nodo da sciogliere è tutto qui. E la battaglia è durissima, sul piano provinciale. Il Pd e il centrosinistra stanno opponendo tutta la loro resistenza per cercare di fermare la piena che sta per travolgere anche questo Comune. La questione Lioni, insomma, si inserisce in un contesto più largo. Tra i democratici, si è ricucita da qualche settimana la frattura tra la dirigenza provinciale e i bassoliniani, sopratutto con la leader Rosetta D’Amelio, lionese doc. Quest’ultima, avrebbe confessato ai più stretti collaboratori che si starebbe impegnando per scongiurare la caduta dell’amministrazione e convincere quanto meno Ambrosino a non apporre la firma. Insomma, D’Amelio starebbe mediando con Nicola Di Paolo, corteggiatissimo da Ciriaco De Mita e che per ora si tiene fuori dai giochi, o quanto meno così dice a chi lo ha ascoltato in queste ore. Intanto sabato, in un momento delicatissimo, il sindaco ha convocato il Consiglio comunale. All’ordine del giorno, la questione giovanile, poi “comunicazioni del sindaco”. Potrebbero essere annunciate le sue dimissioni, se non ci saranno prima le dimissioni dei consiglieri. Salzarulo potrebbe aprire la crisi, e lavorare per un ricambio della maggioranza. Ma la strada del rimpasto è tutt’altro che in discesa.
LIONI- Sono ore ad altissima tensione. Sette firme sono state presentate e depositate davanti al notaio. Resta l'ottava da accogliere, se arriverà entro il termine ultimo dei cinque giorni utili (domani mattina la scadenza). Ma a questo punto è per oggi che si dovrebbe chiudere tutto, o dentro o fuori, per presentare le nove dimissioni utili a decretare la fine della consiliatura di Rodolfo Salzarulo, visto che domani gli uffici comunali sarebbero chiusi. Corsa contro il tempo, dunque, in queste ore, per convincere, paradossalmente, proprio un demitiano, l'assessore Angelo Verderosa, ad apporre l'ottava firma. Paradossalmente perché l'iniziativa delle dimissioni per sfiduciare il sindaco Salzarulo è stata mossa proprio dal gruppo demitiano. L'assessore sarebbe in queste ore stretto tra l'incudine e il martello, pressato da esponenti del Pd e dei Popolari per l'unione di centro. C'è chi assicura che il gioco è tra chi alzerebbe maggiormente il tiro, per riuscire per primo a stringere con l'assessore ancora in dubbio sulle scelte da compiere. Ieri pomeriggio avrebbe avuto, stando alle indiscrezioni, un altro incontro determinante. Tutto si gioca minuto per minuto, a quanto pare, mentre la crisi continua a pesare come un macigno sul palazzo comunale. Davanti al notaio, il sedici dicembre scorso, sono state apposte le sette firme di Giovanni Vuotto, Angelo D'Amelio, Carmine Perna e Lino Angelone per il gruppo di opposizione. Per la maggioranza, risultano quelle dei demitiani Albino Voglino, Rocco Di Paolo, Alfredo Iorlano. Se si aggiungerà quella di Verderosa, si aprirà la possibilità alla nona firma, quella determinante, per la fine di questa amministrazione. Stiamo parlando dell'adesione del consigliere in quota Partito democratico Bernardino Ambrosino, che non ha mai fatto mistero della sua opposizione al metodo amministrativo di Salzarulo. Per la minoranza, ricordiamo che Carmine Perna aveva preso una certa distanza dall'iniziativa: la sua posizione poi è rientrata. Neanche Angelo D'Amelio ha mai fatto salti di gioia per aprire la crisi, prima di decidere di firmare. La confusione resta tutta nel gruppo demitiano: il nodo da sciogliere è tutto qui. E la battaglia è durissima, sul piano provinciale. Il Pd e il centrosinistra stanno opponendo tutta la loro resistenza per cercare di fermare la piena che sta per travolgere anche questo Comune. La questione Lioni, insomma, si inserisce in un contesto più largo. Tra i democratici, si è ricucita da qualche settimana la frattura tra la dirigenza provinciale e i bassoliniani, sopratutto con la leader Rosetta D’Amelio, lionese doc. Quest’ultima, avrebbe confessato ai più stretti collaboratori che si starebbe impegnando per scongiurare la caduta dell’amministrazione e convincere quanto meno Ambrosino a non apporre la firma. Insomma, D’Amelio starebbe mediando con Nicola Di Paolo, corteggiatissimo da Ciriaco De Mita e che per ora si tiene fuori dai giochi, o quanto meno così dice a chi lo ha ascoltato in queste ore. Intanto sabato, in un momento delicatissimo, il sindaco ha convocato il Consiglio comunale. All’ordine del giorno, la questione giovanile, poi “comunicazioni del sindaco”. Potrebbero essere annunciate le sue dimissioni, se non ci saranno prima le dimissioni dei consiglieri. Salzarulo potrebbe aprire la crisi, e lavorare per un ricambio della maggioranza. Ma la strada del rimpasto è tutt’altro che in discesa.
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3 commenti:
Ciriaco crea e Ciriaco distrugge. Dopo Lioni tocca a S.Angelo? Sarebbe bello che certi demitiani fuggitivi fossero messi di fronte a chi li ha creati, un momento di grande pathos se non altro. Da non perdere: la resa dei conti!!!
E Natale e ancora de mita vi perseguita o per caso siete attratti dalla sindrome di stoccolma?Fate come me che uso la maiuscola solo per il Natale tutto il resto e' carta da macero.
E bravo Andrej, però dopo Natale viene la Befana e poi Pasqua .... tutto arriva e tutto passa in fondo. Tutto o quasi, perchè qui sono trent'anni che sono arrivati e non se ne vanno più e non parlo solo di babbo natale e dei cani della sua slitta ma anche della befana, che non ha nemmeno più le scarpe rotte ma rompe di meglio, eccome se rompe.
E' Natale , come mi sento buono!
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