domenica 12 aprile 2009

Stefania Pellegatta ha detto...

Oggi, in questo sabato di vigilia, sento forte in me il dolore della Gente d’Abruzzo, un male che si è fatto più acuto a pranzo, quando ho rivisto in TV le immagini del terremoto: macerie, morti, bare, funerali, distruzione e desolazione … ho ora come la sensazione che una pietra si sia posata sull’anima, impedendomi di respirare se non a fatica.E con questa pietra ho poi continuato le faccende di casa: ho sparecchiato, lavato le stoviglie, ritirato i panni asciutti e steso quelli appena lavati. Nel mentre ho sentito il richiamo di un bimbo di tre anni che, dal balcone accanto, mi salutava indicandomi il suo pallone nel cortile. Sorrideva, non può sapere cosa è accaduto nei giorni passati e quanti bambini come lui si trovano ora in altre condizioni. Sorrideva ed io ho risposto con un mio sorriso bagnato di lacrime silenziose e spontanee … “ma che bello il tuo pallone, vai a giocare?”, e lui “sì”.Avevo anch’io pochi anni quando il terremoto ha colpito l’Irpinia e nulla ricordo dell’evento. Qui sul blog ho sì più volte letto la parola terremoto senza però, con tutta onestà, capirla o meglio sentirla emotivamente sino in fondo. Vivo in una Regione lontana, dove la terra non trema e non si lacera, e non ho memoria di sismi che risalgono alla mia infanzia.Ma in questi giorni, a più di trent’anni, ho visto, sentito e vissuto con il cuore un’agonia interminabile. Sempre nella Regione lontana ma con una partecipazione diversa, viva ed autentica, alla tragedia della popolazione abruzzese che ancora oggi, ora, in questa vigilia di Pasqua, mi tiene vicina al suo dolore. E al vostro, al vostro. Al vostro che oggi sento davvero come non l’ho mai avvertito e scrivo su questo blog per partecipare con voi al lutto della Gente d’Abruzzo. Perché proprio attraverso il loro ho potuto e posso sentire, anche se certamente non come voi, il vostro. Che più di altri, insieme a chi ha subito il trauma di altri terremoti, vi trovate a riviverlo.In questa vigilia di Pasqua riesco e voglio solo dire “con il cuore in mano”, agli abruzzesi ed a voi, di Sant’Angelo dei Lombardi e dell’Irpinia tutta, che vi voglio bene e con tutto il mio più pieno affetto sono con voi nella vostra silenziosa e composta partecipazione al dolore di questi giorni e di quelli passati.Stefania Pellegatta
11/4/09 18:11

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie Stefania, da un Irpino che vive lontano dal proprio paese.