Il Mattino 1/6/08 - MICHELE DE LEO Una giornata storica per l'Irpinia. Per la prima volta, i sindaci di tanti comuni della provincia di Avellino hanno indossato la fascia e sono scesi in piazza per esprimere dissenso comune rispetto all'eventualità che il piano regionale per uscire dall'emergenza rifiuti presenti all'Irpinia il conto più salato. Ben 46 i comuni che hanno partecipato alla marcia da borgo Ferrovia fino all'area antistante il Cdr di Pianodardine. Dal comune più a ovest, Marzano di Nola, fino a quello più a est, Monterverde, passando per il capoluogo, Atripalda e Mercogliano, i comuni della valle del Sabato, del Calore, dell'Ufita, di Baronia e alta Irpinia. Con loro il senatore del Pd Enzo De Luca, la presidente dell'amministrazione provinciale Alberta De Simone con il presidente del parlamentino D'Addesa ed i consiglieri Mazza, Solimine, De Fabrizio, Ricci, Trifone Greco, Ranaudo, gli assessori del capoluogo Pennetta e Genovese con i consiglieri Vetrano, D'Avanzo e Gengaro, il consigliere regionale Giusto, gli ex parlamentati Tecce, Sodano e Caruso, il prete no global Don Vitaliano della Sala ed i rappresentanti di una decina di associazioni. «La mia presenza - spiega De Luca - è soprattutto di ascolto. Farò presenti le ragioni di questo territorio all'interno della commissione Ambiente del Senato». Il Senatore del Pd conferma che «il percorso da seguire è quello della provincializzazione e dell'utilizzo delle tantissime cave abbandonate sul territorio regionale», sottolineando come «bisogna far passare la linea dura nei confronti dell'illegalità ma, nel contempo, dare subito il via alle bonifiche». É stata, però, una manifestazione dai due volti. Che ha compattato il fronte istituzionale, ma ha molto deluso le aspettative per ciò che concerne la partecipazione popolare. Circa 700 i cittadini presenti, con una folta rappresentanza dell'alta Irpinia, arrivati nel capoluogo anche con tre pullman. Al termine del corteo, la folla si è radunata intorno ad un camioncino diventato palchetto di fortuna. Nessuna passerella, però. Tantomeno decine di comizi. Solo la rappresentanza dei tre territori «simbolo» di questa battaglia: Pianodardine, con il presidente dell'associazione ambiente e salute Picariello, che da anni paga il prezzo di una situazione ambientale disastrosa, Savignano, con il consigliere comunale Nicodemo Ciruolo, dove nelle prossime settimane verrà aperto uno sversatoio di livello regionale, ed Andretta, con il sindaco Caruso, indicata nel piano discariche del Governo come sede di un secondo sversatoio irpino. L'abbraccio tra Ciruolo ed il sindaco di Andretta Caruso, «che è un abbraccio ideale tra tutti i sindaci della provincia», sostanzia la creazione di un fronte unico e compatto «contro chi vuole fare di questa provincia l'immondezzaio dell'intera regione». Caruso chiede l'impegno dei parlamentari per la tutela della provincia di Avellino, ma soprattutto dei sindaci, per respingere «quella che è un'offesa per l'Irpinia e la sua gente» e «mettere in piedi iniziative per il futuro del territorio e dei nostri figli». E, mentre Picariello annuncia la costituzione di un unico grande comitato ambientalista che raccolga le istituzioni provinciali che operano a tutti i livelli, Ciruolo chiede l'adesione alla battaglia dell'arianese e del Cervaro, «per restituirci quel po' di dignità che ci stanno rubando». Al termine della manifestazione, una delegazione dei sindaci si è portata presso il palazzo di Governo per illustrare al Prefetto le ragioni della manifestazione. Il Prefetto ha annunciato che consegnerà le istanze degli amministratori al sottosegretario Bertolaso che, nelle prossime settimane, sarà in Irpinia per un incontro sulla problematica rifiuti. Un vertice al quale il Prefetto chiederà che venga ammessa anche una delegazione di sindaci. |
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