venerdì 8 agosto 2008

Avevo fatto un sogno......




Eppure quando a qualcuno, in un sogno, un morto gli dà i numeri del lotto, li gioca e qualche volta, dicono, vince pure!
Io avevo sognato tanti morti, tutti quelli del terremoto, che mi dicevano che non ci sarebbero stati 'fuossi' in piazza De Sanctis in agosto.....
Ero convinto e pertanto avevo scommesso con qualche giovane anche 5 + 5 caffè...
Stamattina ero seduto 'miezzo a li fuossi'; ho visto arrivare degli operai con dei cartelli stradali: ecco, ho pensato, predispongono per rimuovere la recinzione del cantiere e riempiere il fosso e rendere quindi la piazza agibile, di sera, alle passeggiate dei santangiolesi, residenti ed emigrati. E passeggiando avrebbero meglio comunicato tra di loro; magari quest'anno in un modo un pò diverso da quello degli ultimi 28 anni e più simile a quello che c'era prima del 23 Novembre 1980.
Macchè! Con pò di ferro filato gli operai hanno messo su un palo della luce un cartello di divieto di sosta......
Ed allora alle perplessità sul fatto che i nuovi amministratori non danno nemmeno un cenno di ricevuta alle mail inviate dai cittadini, si è aggiunta questa considerazione:
Sarà capace un'amministrazione, che non è stata in grado di evitare che in agosto in piazza vi fossero dei 'fuossi', di abbattere quei muri di cui parlava Angelo Verderosa qualche settimana fa in un post su questo blog ( mi riferisco, ovviamente, ai 'muri' nella comunicazione civica)?

antonio imbriano

8 commenti:

Anonimo ha detto...

I truly appreciate it.

Anonimo ha detto...

...vorrà dire che passeggeremo in metà piazza!
Se sono in corso dei lavori non si può pretendere che non ci siano disagi! La speranza è che l'amministrazione controlli che tutto sia regolare e che tali disagi siano minimi!
Buona estate a tutti

Anonimo ha detto...

Petizione pro campanile.
Caro Vescovo Alfano faccia qualcosa per il nostro (vostro) campanile. Non bisogna volare basso, ma alzare le vette... del campanile della cattedrale.
Insieme si può, noi ci crediamo e speriamo in una Sant'Angelo più bella.
Uno dei cuori puri.

Anonimo ha detto...

Travertino

DEFINIZIONE. Roccia sedimentaria di origine chimica

formata dalla precipitazione del bicarbonato di calcio disciolto nell'acqua e deposizione di carbonato di calcio. Tale precipitazione è in relazione a manifestazioni postvulcaniche e si verifica quando viene sottratta anidride carbonica (CO2).

È una roccia concrezionata a struttura microcristallina che si forma in corrispondenza di sorgenti, cascate, bacini lacustri, anche in presenza di acqua calda. La sedimentazione delle concrezioni può essere molto evidenziata da stratificazioni parallele a bande e zonature anche molto marcate determinate da variazioni di colore e di porosità.



CARATTERISTICHE. Il T. acquista indurimento e compattezza con il tempo dopo l'escavazione e l'esposizione all'aria in quanto il processo chimico descritto prosegue anche dopo la solidificazione della roccia.

È un calcare di acqua dolce nella cui formazione la presenza di organismi viventi non ha svolto un ruolo principale; tuttavia le tracce vegetali e animali sono evidenti in negativo per il loro incrostarsi di calcite con successiva loro decomposizione. Tale processo ha determinato le vacuolarità presenti in modo più o meno evidente. Quando queste vacuolarità sono di quantità e volume notevole (20-30% del totale), la pietra viene denominata tufo calcareo o pietra spugna, o spongia, o spugnone.

I diversi cromatismi del T. dipendono dalle impurità e dalle sostanze presenti (spesso limonite) trasportate dall'acqua e sedimentate. I colori sono: bianco, biancastro, argenteo, giallastro, grigiastro, bruno, bronzeo, rossiccio (per idrossidi di ferro), nero (per ossidi di manganese). Particolari T. sono definiti oniciati o alabastroidi, tipi di transizione fra T. e alabastro, la cui formazione è avvenuta con deposito più lento. All'interno dei giacimenti possono determinarsi formazioni di alabastro calcareo.

È generalmente lucidabile, non è gelivo ed è molto resistente alla compressione con carichi di rottura di 400-1200 kg/cm2; relativamente modesta è la resistenza all'usura e pertanto non è adatto a pavimentazioni.



PRODUZIONE. Il T. può essere prodotto in blocchi di grandi dimensioni con costanza delle caratteristiche estetiche e tecniche e presenta un'agevole lavorabilità. In lastre può assumere caratteristiche figurative differenti a seconda se il taglio viene effettuato parallelamente o perpendicolarmente alla stratificazione (difalda o contro falda). Può essere impiegato in rivestimenti esterni e interni, in pavimenti, cordoli e cordolature per marciapiedi, elementi architettonici.

Merceologicamente i T. costituiscono una categoria autonoma rispetto alle altre rocce. I giacimenti di maggiore importanza, fin dall'antichità, sono quelli dell'area tiburtina (Tivoli, Guidonia), nei pressi di Roma, da cui il nome (dal latino [lapis] tiburtinus, o pietra di Tivoli).





Travertino Noce





Travertino classico





Travertino Appia







Travertino Cedro







Travertino Colosseo







Travertino Mogano

Anonimo ha detto...

È generalmente lucidabile, non è gelivo ed è molto resistente alla compressione con carichi di rottura di 400-1200 kg/cm2; relativamente modesta è la resistenza all'usura e pertanto non è adatto a pavimentazioni

Anonimo ha detto...

Grazie all'anonimo per la parentesi dotta. Ma che c'entra???

Anonimo ha detto...

... e poi ti sei accorto che è un incubo!

Anonimo ha detto...

... e poi ti sei accorto che è un incubo!