Ma allora perché si vende casa e si va via ?
Pubblicato su x Angelo Verderosa by verderosa su Agosto 20th, 2008
questo uno degli incipit per il convegno di oggi (GIOVEDì 21 ore 19.30) al Goleto; sarebbe bello avviare anche qui un dibattito, con interventi scritti da voi irpini (e non) in giro per il mondo; i commenti che arriveranno entro domani pomeriggio li leggeremo al Goleto.
Le case dei paesi dell’Irpinia non hanno più di vent’anni; sono spaziose, nuove e ci si arriva con la macchina.
Ci arriva anche SKY e anche l’ADSL.
Un mio amico tecnico della Tim mi dice sempre che appena i ragazzi escono da scuola il nodo ADSL di Caserta va in tilt: sono tutti lì tra chat e youtube; sono connessi al mondo.
Per prendere il volo a Capodichino mi basta un’ora di auto; la strada è nuova e veloce, il parcheggio lo prenoto su Internet.
Fra pochi mesi avremo anche l’AltaVelocità; per la stazione a’ la page di Zaha Hadid, basteranno 40 minuti di auto.
I fondi POR, quelli della Comunità Europea per le zone depresse, i nostri paesi li hanno spesi bene. Dopo la ricostruzione del terremoto abbiamo completato i restauri di Castelli e Monumenti. Le Piazze ? Belle, alberate e tutte di pietra irpina (tranne qualche eccezione).
L’aria è tersa, sa di pulito; siamo in alto; la terra è tanta; è sana e santa; mai avvelenata chimicamente; chi può coltiva il proprio orto, autoproduce per autoconsumare; in fondo qui c’è questa avanguardia: si pratica la “decrescita felice” senza saperlo.
Ma allora perché si vende casa e si va via ?
ho preparato delle note che proietterò domani al Goleto; ovviamente ogni discorso parte dalla Comunità Provvisoria; le note hanno qualcosa di sperimentale per un convegno: riportano brani tratti dai commenti del blog … chi ha la pazienza di scaricarle in download (dal link seguente) le potrà visionare e commentare. Domani sarà una chiaccherata tra amici nella piazza del Goleto; una piazza costruita per incontrarsi e stare in Irpinia, mille anni fa. La fece un monaco di Vercelli, Guglielmo; doveva essere un punto di sosta per lui e per chi era diretto all’imbarco per la terra santa.
Guglielmo decise di rimanere in Irpinia.
San Guglielmo è oggi patrono dell’Irpinia.
scarica le note in pdf, clicca a lato >>> 1-goleto-21808-note-video
3 commenti:
"I fondi POR, quelli della Comunità Europea per le zone depresse, i nostri paesi li hanno spesi bene."
Mi spieghi come? ....
GRD
...manca il LAVORO e manca la VOLONTA' di crearlo!!! In Irpinia sono abituati al "servilismo clientalare".
Prima di tutto la libertà.
il Popolo della Libertà.
In attesa di valutare l’esatta portata del fenomeno (i sondaggi inizieranno lunedì) un problema la frana di Sant’Arcangelo l’ha già provocato: la discarica potrebbe tra qualche giorno dover chiudere i battenti per effetto del mancato completamento della seconda vasca causato proprio dal dissesto.
Da un rapido confronto tra i tempi di saturazione della prima vasca e i tempi di realizzazione della seconda, emerge infatti il fondato rischio che l’impianto di Nocecchia si ritrovi costretto a breve a sospendere le attività.
Dal 24 giugno, giorno di apertura dello sversatoio, nei due lotti della prima vasca sono già state conferite circa 140mila tonnellate di rifiuti. La capacità della prima vasca è prevista, da progetto, in 157mila tonnellate. Resta dunque un’autonomia di circa 20mila tonnellate, che ai ritmi attuali dei conferimenti (1.200 tonnellate al giorno) dovrebbe garantire l’attività dell’impianto per altri 15-20 giorni.
Tempi che appaiono comunque più brevi rispetto a quelli previsti per il completamento del primo lotto della seconda vasca. Lunedì, come detto, l’inizio dei sondaggi che dovranno stabilire l’entità del movimento geologico verificatosi a monte e a valle della seconda vasca. La ‘Mito’, la Missione impiantistica tecnico operativa diretta da Guido Bertolaso, si mostra fiduciosa e assicura tempestività ed efficacia degli interventi anti-dissesto, mettendo in cantiere anche la realizzazione di una palificazione di sostegno che, già prevista dal progetto, dovrebbe essere accelerata proprio per rassicurare la comunità locale. In ogni caso, la fase di verifica potrebbe durare anche un mese e in quel caso il rischio di uno stop ai conferimenti diventerebbe praticamente una certezza.
Senza trascurare poi l’eventualità che dagli accertamenti emergano elementi tali da sconsigliare la costruzione della seconda vasca. La ‘Mito’ tende a scartare tale ipotesi, come è emerso anche dall’ultimo sopralluogo condotto nella mattinata di mercoledì alla presenza anche dei tecnici della Daneco, della società di progettazione e del Comune. Il precedente sopralluogo effettuato dalla commissione tecnica comunale di controllo aveva invece parlato di fenomeno in fase di ampliamento evidente, chiedendo uno stop precauzionale di almeno quattro mesi per poter approfondire i rilievi.
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