mercoledì 10 settembre 2008

Mons. Giuseppe CHIUSANO


RICHIAMO AL PASSATO (letterario)

Trarre un ritratto di una persona scomparsa prima della tua nascita è impresa ardua e rischiosa. La possibilità d’errore nel giudizio è massima e il solo vociare paesano, tramandato nel tempo, è poco attendibile. Quindi, con questa premessa, per inquadrare la persona che fu Giuseppe Chiusano, mi avvalgo del repertorio letterario che ha contraddistinto tale personalità, senza dubbio una delle più spiccate, per levatura culturale, religiosa e sociale, dell’ultimo cinquantennio santangiolese. Antropologo, storico, critico desanctisiano, pedagogo, prima che servo fedele di Dio, chiamato dalla bontà divina ad essere ministro di Cristo e ad impegnarsi di conseguenza, nel centro più importante dell’Altirpinia, per circa mezzo secolo, come arciprete, in una comunità che, detto da lui, vive in un ambiente eterogeneo e difficile. Tra i suoi scritti, annoverati a circa cinquantacinque, troviamo saggi ecclesiastici, rassegne storico-politiche dei comuni irpini, ritratti dei grandi santangiolesi, opuscoli folkloristici, dissertazioni sul De Sanctis. Sicuramente austero nei comportamenti, Mons. Chiusano ha rappresentato per molti il perfetto modello etico - religioso da seguire, l’ideale cittadino attivo nell’impegno sociale, rispettoso del mos maiorum, fedele alla terra in cui è nato e vissuto. Così scrive nella sua raccolta RICORDI (…Prima che venga sera.)

Le memorie di un qualunque luogo, o periodo, o persona- se non facessero velo  invidiuzze e gelosie sottaciute anche a se stessi, ma evidenti per chi comprende uomini e cose- dovrebbero essere lette almeno per curiosare, se non per apprendere e imitare.

Un libro, che sa di storia intorno a cui ha ruotato una comunità di spicco, non ammette, anzi respinge energicamente per sua casuale un sentimentalismo, ma, se si è onesti e non affetti da miseria morale, ammette solo amore alla propria terra e testimonianza a quanti, agganciando la propria vita a ideali, hanno speso gli anni migliori nell’adempimento di doveri cristiani, senza risparmio, con tanti sacrifici, non sempre compresi, forse irrepetibilmente. 

'Se non si è capaci di sentire le lezioni del passato, non si capirà mai niente del tempo presente, e men di meno, del tempo futuro.' Fernand Braudel

 In questi giorni pubblicherò alcuni suoi scritti, nella speranza di suscitare al lettore un’attenta riflessione analitica.

Roberto ROMANO

 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma non sai neppure di cosa parli Roberto. Non è un rimprovero per carità solo che trovo assurdo che in questo paese parli di Chiusano un ragazzino mentre tutti i lecchini di allora non solo lo hanno dimenticato ma ne calpestano quotidianamente nelle gesta la memoria.
Ci sarà mai fine al degrado umano di questa comunità?

Anonimo ha detto...

Perche' un ragazzino non potrebbe ripensare al messaggio straordinariamente ricco di dottrina di severa umanita'e di rigore morale di monsignor Chiusano? I nostri tempi sono caratterizzati da opaca indifferenza ma e' necessario risvegliare curiosita' sopite ma non mortee se c'e' chi sente la necessita' di impegnarsi in tal senso ,a lui va un plauso piu' che lusinghiero. Bravo Roberto,non lasciarti scoraggiare dai disfattisti che non mancano mai,purtroppo!

Anonimo ha detto...

... anche la facile demagogia dei qualunquisti ipocriti non scarseggia

Anonimo ha detto...

l'impressione è che per adesso tu stia castigando solo te stesso.....

Anonimo ha detto...

concordo.... evidente sono il primo di una lunga serie... anonimi compresi

Anonimo ha detto...

NON andrete da nessuna parte con questa "brutta" mentalita'!