venerdì 19 settembre 2008

Riflessione....



Anonimo Anonimo ha detto...

cari amici che vi affannate a discutere su personaggi e fatti che non ci sono, nulla di niente, voglio sol dire che il problema vero del nostro paese è che con il terremoto sono venute meno le figure più importanti e concrete e finora nessuno è stato in grado di sostituirli. 
1) Don Bruno Mariani: unico,mitico ed incommensurabile;
2) Guglielmo Castellano: eccelso avvocato, ottimo sindaco ed amico di tutti;
3) molta gioventù del Dialogo: motivati, seri ed innamorati del proprio paese;
4) tanta brava gente: oggi resta solo un rigurgito d quella splendida Sant'Angelo;
5) la speranza: il migioramento e la voglia di contare qualcosa.

Qui a Sant'Angelo oggi regna il nihilismo e le figure importanti di una volta non cisono più.
ciao.

19/9/08 16:35

19 commenti:

Anonimo ha detto...

visto che qui piu o meno siete tutti destroidi,o meglio tutti avete votato quel pagliaccio dell attule primo minmistro,in barba alle risate ed agli sberleffi che da mezza europa ci piovono giu,definendoci 'popolino ottuso',mi dite in che razza di modo è stata gesita la crisi alitalia?!tra veline,leghisti e leccapiedi ecco palesarsi inesorabilmente il limite di una maggioranza indegna.eccolo qui il governo del fare,ma fare cosa?..m vergognatevi voi che li avete votati.

Anonimo ha detto...

.... e tu curati..... il dr. Imbriano potrebbe avere la soluzione giusta per te

Anonimo ha detto...

caro primo anonimo, intellettualoide presunto e minchione per davvero, credo che il sindaco di cui fa riferimento la tua linea politica ha sulla coscienza una responsabilità tanto grave, in questi ultimi anni, che nell'avvenire immenente e futuro vedrete cosa accadrà. Ah dimenticavo che Voi "mangiabambini" avete attitudine a nascondere la storia nei meandri della falsità come le "foibe" o come TelekomSerbia o Unipol. Caro "avversario" (e non "nemico" come usus dalla parte vostra) non penso che stai e siete nelle condizioni tali da poter ancora parlare, dopo Prodi e le sue "minchiate" al governo oramai ci può andare chiunque, pure tu.
Poi, per finire, penso che sia meglio una VELINA che VLADIMIR LUXURIA, sia meglio CALDEROLI che CARUSO! Comunque "de gustibus non disputandum est", so che a voi di sinistra il "pagliaccio" non piace, ma i "trans" si; ne sa qualcosa il portavoce del governo precedente!!!
Guarda la trave nel tuo occhio, no la pagliuzza dell'altro... dunque fai attenzione alle "travi" se ti trovi di spalle che i "compagni di merenda" non perdonano!!!
Ciao e riposati.
Fai fare a chi può e sa fare!
SILENZIO.

Anonimo ha detto...

no sindaco ma sindacato: lapsus freudiano?!? Scusate.
SILENZIO

Anonimo ha detto...

mi spighi poi la questione Campania, quella Abruzzo e tutte quelle FALLIMENTARI amministrazioni SINISTROIDE che gente come te vota e rivota e voterà ancora (meno male che siete rimasti pochi, pochissimi!!!) cosa hanno prodotto? L'EUROPA lo sa e più che ridere, si disgusta del MALAFFARE TUTTO ITALIANO. Altro che sberleffi, tintinnar di manette...
ah dimenticavo che in Italia alcuni poteri sono scanditi politicamente ad orologeria!?!?!?!
SILENZIO

Anonimo ha detto...

Al primo anonimo di cui sopra, consigliamo un'attenta lettura:

Berlusconi, impegno a tutto campo.

Sul tavolo di Silvio Berlusconi in queste ore c’è solo la pratica Alitalia. Se ne parla a lungo in mattinata, quando durante il Consiglio dei ministri è Gianni Letta a illustrare lo stato dell’arte della trattativa. E per tutto il pomeriggio il premier non fa che consultarsi con molti dei 18 soci della Cai. Il pressing del Cavaliere, infatti, è a tutto campo: verso Roberto Colaninno e compagni, ma - affidato ai buoni uffici di Letta - anche verso la Cgil che auspica possa alla fine fare «una scelta di responsabilità». E le parole di Walter Veltroni e Massimo D’Alema - che vedono ancora «uno spiraglio» - a Palazzo Chigi lasciano ben sperare. Tanto che a sera, partecipando a una cena del Ppe, il Cavaliere sceglie la via della cautela verso il segretario del Pd e preferisce non commentare le sue critiche al governo sulla gestione della vicenda Alitalia, smorzando le polemiche: «Sono sereno - ha confidato a fine serata -, come chi sa di aver fatto il proprio dovere».
Berlusconi, dunque, decide di occuparsi della questione in prima persona, soprattutto sul fronte Cai, visto che con molti dei soci ha rapporti personali di lunga data. Anche per questo il cerimoniale di Palazzo Chigi sta lavorando a una decisa riduzione della trasferta statunitense prevista per la prossima settimana, quando il premier dovrebbe partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dovrebbe, perché anche se i molti bilaterali in programma sono stati già concentrati in sole 48 ore (invece che quattro giorni), ieri sera fonti della Farnesina davano la presenza di Berlusconi a New York «fortemente a rischio» (dieci possibilità su cento). Insomma, dopo l’inaspettata impasse di giovedì il premier vuole seguire da vicino ogni sviluppo perché «la situazione è molto difficile e i protagonisti non hanno capito quale responsabilità si sono assunti».
L’unica soluzione possibile, infatti, resta quella di riaprire il tavolo con la Cai. Anche perché altri offerenti non ce ne sono. Lo dice chiaramente Letta durante il Consiglio dei ministri, sventolando le lettere con cui Air France, British Airways e Lufthansa spiegano di non essere interessate. Di nazionalizzazione, invece, neanche a parlarne come spiega il ministro dell’Economia Giulio Tremonti: «È un’ipotesi assurda». E poi, dice più tardi il commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani, «si incapperebbe nei vincoli dell’Ue».
E se con Cai si sta spendendo in prima persona il premier - non troppo soddisfatto da come il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha seguito la trattativa -, sul fronte sindacale continua a lavorare senza sosta Letta. Certo, sia in pubblico che in privato Berlusconi non lesina critiche verso Guglielmo Epifani, che se dal punto di vista dell’opinione pubblica gli sta dando una grossa mano (i primi sondaggi dicono che gli italiani attribuiscono proprio ai sindacati la responsabilità di un eventuale fallimento) sotto il profilo del sistema economico-produttivo sta invece rischiando di distruggere il ruolo del sindacato. Per dirla con le parole del segretario del Pri Francesco Nucara, «la Cgil di Lama era in grado di orientare la classe operaia, quella di Epifani non riesce nemmeno a riportare i piloti alla realtà».
Ma a parte le convinzioni profonde del Cavaliere, l’opera di mediazione sta continuando anche in queste ore se il vicepresidente dei deputati del Pdl Osvaldo Napoli arriva a dire che «il negoziato non è del tutto sepolto» perché «Epifani può ancora decidere di farlo decollare». Alla Cai, infatti, sarebbe probabilmente sufficiente il via libera della Cgil per ritornare in gioco. E in questo senso, un altro segnale che lascia ancora aperto uno spiraglio è la decisione dell’Anpav (gli assistenti di volo) di sottoscrivere l’accordo quadro. Un’iniziativa subito sottolineata da Sacconi che parla di gesto «significativo» che rappresenta la «responsabile presa d’atto di una situazione altrimenti senza sbocchi se non quello tragico del fallimento».Sul punto, infatti, la posizione del governo resta netta: o la Cai oppure i libri in tribunale, ma nessuna exit strategy. Una linea di intransigenza che ha l’obiettivo di far tornare sui propri passi Anpac e Cgil. Anche se basterebbe solo quest’ultima per spaccare il fronte sindacale e chiudere la partita lasciando i piloti «a terra».

Un elettore convinto e contento.

Anonimo ha detto...

Notizia presa da Repubblica.it, giornale non certo di destra o vicino a Berlusconi, anzi!!!

ALITALIA, BONANNI: "DA CGIL DOPPIEZZA E TATTICISMI"

(AGI) - Roma, 20 set. - 'Spero che quell' esile filo che ancora unisce Cai ad Alitalia non si spezzi'. Il leader della Cisl Raffaele Bonanni, in un' intervista rilasciata a La Stampa, mostra un tiepido ottimismo riguardo ai destini della compagnia di bandiera. E su Epifani dice: 'Mi auguro si mostri responsabile , telefoni a Colaninno e riapra la partita'. Quanto al fatto che la Cgil abbia firmato un documento con i piloti mentre scriveva a Colaninno di procedere, il leader della Cisl parla senza mezzi termini di 'doppiezza per giustificare un no difficile da pronunciare'. E si domanda: 'Si possono fare tatticismi quando dal proprio giudizio dipende la sorte di ventimila posti di lavoro?'. Sempre rivolto alla Cgil, Bonanni critica il fatto che il sindacato di Epifani abbia 'scelto di allearsi con sigle corporative invece che con le altre sigle confederali'. Quanto al futuro di Alitalia, il leader della Cisl afferma che 'non e' un problema di casacca, ma di interessi nazionali: Lufthansa ha un modello multi-hub, dunque piu' adattabile al sistema aeroportuale italiano'.

20/09/2008 - 10:34

P.S. Se volete potete anche dare le colpe al Premier (che certo non è perfetto, anzi!!!) ma questa volta la verità amara è che il sindacato di estrema sinistra fomentato da quel "pagliaccione" di Veltroni e soci ha fatto sbandare quanto di possibile c'era.
Sono triste perchè sono un elettore di centrosinistra e purtroppo, pur avendo votato il PD e forse lo rifarò, ma sono molto disorientato.
Forse è la paura di "volare"!!!
Giuseppe.

Anonimo ha detto...

Alitalia, il popolo di sinistra
gioisce del fallimento

La trattativa è fallita, l’Alitalia rischia di scomparire, la barca affonda con 18.000 potenziali disoccupati a bordo. Ma a sinistra c’è chi festeggia, chi si unisce ai cori di soddisfazione di ieri di piloti, hostess e steward che si erano dati appuntamento negli aeroporti in vista della scadenza dell’ultimatum di Cai, Compagnia aerea italiana. Basta capitare sul sito di Lombardia Indymedia per imbattersi in un articolo che riassume vincitori e vinti delle ultime settimane.
Perde ovviamente Silvio Berlusconi che “aveva urlato: “Alitalia agli italiani”. Risultato? Trattativa fallita miseramente”. Quello del presidente del Consiglio è un “flop storico”. Perde anche Walter Veltroni che assieme a Prodi “voleva dare Alitalia ad Air France”, la quale “non avrebbe concesso ai lavoratori condizioni accettabili”. Sarà “pure contento per la sconfitta di Berlusconi”, ma se fosse stato al governo si sarebbe comportato allo stesso modo di Bersani, che ha “puntato il dito contro i disoccupati”. Perdono i padroni, i capitalisti, tra i quali compare il nome di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. “Erano tutti lì che si leccavano i baffi per l’affare che potevano fare”, tuonano quelli di Indymedia. La Marcegaglia, poi, perde due volte: per il fallimento della trattativa e perché tra i nomi della cordata compariva quello della sua società, alla faccia delle “posizioni liberaliste dell’organizzazione”.
Strano a crederlo, ma perde pure la Cgil, il sindacato che non ha firmato l’accordo. A sinistra insinuano che non l’abbia fatto dopo una telefonata dai palazzi del potere per evitare di concedere a Berlusconi un’altra vittoria, quindi arrivò il dietrofront di Epifani. La Cgil in questo modo è diventata “appendice del Pd”, non è più invece il sindacato dei lavoratori che lotta per i loro diritti.
Trionfano invece i lavoratori a discapito dei padroni “che avevano usato l’arroganza” nei loro confronti. Vincono i sindacalisti delle sigle di base e indipendenti (leggi Anpac), che “hanno deciso che, a quelle condizioni (quelle della Cai, ndr), era meglio affondare tutti assieme”. C’è da dire che ci sono riusciti.
Mentre si consuma la vendetta, ecco che navigando sul sito del Manifesto si rimane di stucco nel momento in cui, tra le pubblicità che ruotano in home page, sopra la storica testata, compare pure quella della Air France. E pensare che in primavera anche loro avevano maledetto Prodi per il flirt con i transalpini. Però si sa, pecunia non olet.

Ma che parlate a fare con questa "gentaglia" di sinistra, pure l'ultimo che si dichiara disorientato che parla di Veltroni come di un pagliaccione (è verissimo!!!) e poi dice che rivoterà il PD: follia pura!!!
A quelli (la super maggioranza che cresce ogni giorno di più, rassegnatevi voi di sinistra!!!) di centrodestra consiglio di non alimentare le polemiche, perchè è l'unica occasione che si crea per questi "diseredati" per poter ancora parlare di politica; forse le botte prese non sono bastate, ma le prossime, fidatevi, basteranno!!!

Azzurra.

Anonimo ha detto...

A parte destra e sinistra,l'Alitalia come tutte le aziende STATALI,sono state sempre e solo usate per dare posti di lavoro in cambio di voti,e poi ci si ritrova nella situazione attuale.Tra destra e sinistra nono vedo differenze i primi volgiono svendere ad AMICI ITALIANI,i secondi volevano svendere ad AMICI FRANCESI.
Se una azienda privata che non ha SANTI IN PARADISO è in banca rotta FALLISCE,con tutto quello che ne consegue,lo stesso sarebbe dovuto accadere per ALITALIA,se arriva sempre a mettere le pezze lo stato la situazione in questo paese NON CAMBIERA' MAI.La compagnia di bandiera svizzera qualche anno fa è fallita ed è stata trattata come una qualsiesi azienda. Discorso a parte meritano poi i piloti che percepiscono uno stipendio molto più elevato dei loro colleghi delle altra compagnei di bandiera europee lavorando molto di meno...TANTO PAGA LO STATO...TANTO PAGHIAMO TUTTI NOI.
AMAREGGIATO...

Anonimo ha detto...

Veltroni...... bisognerebbe insegnarli un moto dell'anima che si chiama vergogna.... ne è assolutamente privo.

Anonimo ha detto...

concordo con E.P. quasi totalmente, però nella specificità delle cose non si può sottacere che il grosso dei guai in ITALIA (e appunto in Alitalia) sonoi SINDACATI che, grazie ad un collaborazionismo tout court con quella parte politica a loro più affine, hanno da anni alimentato le sacche dei privilegi e dei flussi di danaro pubblico senza porre mai accento sui rimedi e le strategie per evitare quanto, oggi, succede. E, aldilà, delle soluzioni attuali e dell'impegno del Governo in materia, positivo o meno, le responsabilità non possono cadere su chi oggi esegue. La CGIL, poi, ha fatto il doppio gioco sostenuto da alcuni esponenti del PD e della Sinistra radicale pensando di dar man forte non al fallimento della trattativa, ma ad un suo rallentamento e stancamento fino al cedimento; visto, invece, il piglio della CAI e la decisione giusta ed inevitabile di ritairare l'offerta e dopo le prime stupide esultanze di chi dovrebbe invece preoccuparsi, hanno successivamente compreso l'altro indescrivibile "guaio" che hanno commesso. Volevano far passere Berlusconi per un ciarlatano, ma si sono ritrovati il boomerang di nuovo tra le mani e, paradossalmente, lo stesso Veltroni ed Epifani hanno rafforzato la posizione del Premier e la Sua strategia. La Cgil dovrà ora si trova, dopo la brutta figura, ad accettare sempre se dall'altra parte il "loro amico" Colaninno (il figlio era candidato di spicco del PD) e Company saranno, ancora, disponibili.
Hanno fatto la frittata...
...ora se la mangino!!!
Luigi

Anonimo ha detto...

primo anonimo ti sei reso conto che il pagliaccio qua sei e lo fai tu. torna al circo della tua politica di clientela e bugie.
gli spettacoli devono pur continuare.
pippo.

Anonimo ha detto...

per quanto riguarda la situazione comunale leggendo la riflessione proposta:
1) il parroco attuale è una "mezza cazetta" senza autorevolezza e poco seguito;
2) il sindaco, buon uomo, non è nemmeno laureato e le sue forme lasciano a desiderare, per i contenuti apettiamo ancora;
3) l'aggregazione vera e propria di ragazzi come l'ex Dialogo non esiste più ed è difficilmente perseguibile;
4) di tanta gente, oggi, ne rimene poca, cattiva ed egoista (tolte le pur presenti eccezioni);
5) è un popolo senza speranza, ambizione, amor proprio; insomma senza futuro.

Questo è il succo?

Riflettendo.....
.....vi dirò!!!

Anonimo ha detto...

bene bene visto che mi avete chiamato in causa più e più volte in questa serie di commenti,o meglio accozzaglia di articoletti copiati qua e là, meglio deliranti assoli di violini striduli, immanente emblema di quello che rimane dell indipendente cogito di un rigoglioso popolo sant angiolese,...niente, dovro districarmi tra i piu e piu rigurgiti amabilmente espressi su queste pagine ed addentrandomi nei sinistri e soffocanti cunicoli delle vostre assonnate menti riportare un po di chiarezza sulla questio oggetto della disacussione.schivando le schiocchezze di silenzio e di e. p. ,sottolineando come gli altri commentatori non siano degni di una mia riflessione(azzzurra,elettore ed altri fantocci),mi addentro in un analisi del problema alitalia mostrandovi come i giornali,la tv e gli altri strumenti di comunicazione possano dare una visione distorta della realtà.torniamo a prima delle elezioni:alitalia in crisi.trattativa con air france.i sindacati si oppongono,si concerta,ok dei sindacati.interviene berlusconi.'salvrero alitalia,pronta la cordata'.Spinetta rinuncia.periodo delle elezioni .il centro destra vince,ma alitalia sta fallendo.il neo-esecutivo chiede un finanziamento per alitalia che viene approvato dalla sinistra uscente.infrazione segnalata dalla comunità europea.la cordata non si trova.scendono in campo gli amici di berlusconi che vogliono acquistare la compagnia a meta del suo valore,i debiti spalmati sui contribuenti(air france li avrebbe sanati)e dimezzando gli stipendi ,riducendo i dipendenti.cgil e i rappresentanti dei piloti dicono no.si concerta.questo è quello che e successo,non inoltrandomi nel carattere prevalentemente tecnico della discussione,certo che ardua sarebbe l impresa per la maggioranza dei lettori di seguire il mio iter logico,limite questo dettato dalla vostra poca attinenza al contesto tecnico-giuridico,politico amministrativo.non oserei mai dubitare della vostra cultura,sia chiaro.favoletta:la sinistra vuole svendere alitalia agli amici francesi.Silvio interviene,salverà l alitalia.gli amici di silvio vogliono sanare l alitalia e comprarla,i comunisti,i soliti communisti lo impediscono.bene quando ci si inoltra in una discussione caro silente occore ,in primis, farsi un idea del problema oggetto della stessa,leggere,capire e pensare con la propria testolina.non ci si puo aprioristicamente schierare da una parte e difendere una determinata situazione solo perchè ci si sente pars di un unicum.avrebbe senso se fossi un rappresentante di quella parte politica,avrebbe senso ho detto,non che sarebbe condivisibile,chiariamoci.in secondo qui non si parla d essere comunista o fordista,qui non si trata di essere di sinistra o di destra,terminologia che dopo l ondata di tangentopoli ha perso ormai ogni attinenza alla realtà,ne si tratta di berlusconi o weltroni,ne di individuare la colpa.qui si tratta di un risolvere un problema complesso ,che deve o meglio doveva essere affrontato da gente capace di far fronte a queste situazioni,non certamente in questo modo dilettantesco.questo è l interrogativo che mi assale da ormai lungo tempo,che l attuale premier e l esecutivo si siano cosi affannati a creare una società superficiale come la nostra ,si siano cosi affannati nella politica degli annunci,nella politica delle mensogne e degli insabbiamenti,che abbiano perso la capacità del 'fare' tanto pubblicizzata?questo dubbio mi pervade e la composizione dell esecurivo non mi rassicura,per nulla. salut

Anonimo ha detto...

scusate,naturalmente era menzogne...ma la tastiera non è il massimo per me,preferisco la mia stilo..de gustibus...

Anonimo ha detto...

I carotaggi slittano ad ottobre


I carotaggi slittano di una settimana. Nelle montagne russe delle emozioni irpine il trenino prova di nuovo la scalata, a dir la verità molto faticosa, verso una nuvoletta di ottimismo. La notizia, certo, non sarà di quelle che fanno sgranare gli occhi ma l’aver ottenuto il differimento dei rilievi tecnici sul sito del Pero Spaccone, di questi tempi, appare come una boccata d’ossigeno nei polmoni dell’Irpinia.
L’hanno concessa ieri i vertici della struttura governativa accogliendo la richiesta di slittamento degli amministratori del Formicoso motivata dall’assenza del prof. Canuti, tecnico universitario incaricato dal Comitato irpino, che sarà fuori regione per tutta la settimana prossima.
Ovviamente non si tratta di un rinvio "sine die". I carotaggi si faranno, eccome, probabilmente nei primi giorni del mese prossimo.
Il breve lasso di tempo guadagnato dai sindaci però permette al fronte della protesta di riorganizzarsi, di tracciare una linea d’azione.
Già ieri amministratori e rappresentanti politici dell’area si sono riuniti ad Andretta per valutare la situazione. Il presidente della Comunità Montana Giuseppe Di Milia e il sindaco di Andretta Angelantonio Caruso hanno illustrato ai colleghi lo svolgimento della riunione del giorno prima a Napoli. «Dobbiamo continuare l’opera di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica per far crescere la coscienza civile dell’Irpinia» ha detto il sindaco di Andretta alla platea di amministratori. Forti critiche sono giunte nei confronti di quelle forze che hanno permesso l’approvazione in parlamento del decreto sull’emergenza rifiuti, compreso il Pd che si è astenuto (al senato l’astensione equivale al voto favorevole).
Molte le ipotesi avanzate, come quella di riproporre a Bertolaso il riammodernamento del Cdr di Avellino per uno smaltimento moderno dei rifiuti. Ventilata anche l’ipotesi di un mega evento per la mobilitazione di tutti i sottoscrittori del manifesto appello del Corriere dell’Irpinia.
Intanto dalle stanze del commissariato, dove rilasciano dichiarazioni il sottosegretario Bertolaso e il capomissione Giannini, l’uniche rassicurazioni che giungono riguardano la realizzazione dei siti napoletani di Chiaiano, Terzigno e quello casertano di San Tammaro. Saranno aperti tra ottobre e dicembre. Dunque una valvola di sfogo in più per una Campania che si spera potrà fare a meno con questi nuovi sversatoi della discarica di Andretta.

Anonimo ha detto...

caro primo (ed ultimo) anonimo, fai bene a dire che pensi con la tua testa, perchè vivi in una realtà parallela, fatta da tue sole astrazioni senza fondamenta, senza riscontri plausibili e senza continuità logiche. Se ti va bene pensarla così, fai pure, pensa anche che il Berlusca è il male di tutti i mali e sogna che un giorno la tua cultura possa liberarti...
...nel frattempo le cose vanno diversamente e, anche per colpe del governo e delle campagne elettorali continue, i sindacati restano i principali "colpevoli" perchè è già un decennio che l'Alitalia avrebbe bisogno di progettazione e di un piano industriale avanzato.
Comunque gli amici del Berlusca sono Colaninno (che fa parte del PD con il figlio), Benetton ed altri non tutti schierati con il PDL. Quindi non è una faccenda politica, al massimo un tentativo di speculazione economica come quella della stessa AIR FRANCE che dopo due anni, sciolto il vincolo, avrebbe definitivamente dismesso la nostra compagnia.
Non mi sembra che l'una poteva essere meglio dell'altra...resta il fallimento?!?
De gustibus, ma le leggi del mercato non hanno limiti!?!

Alex.

P.S: chiamare il capo del governo "pagliaccio" potrebbere essere suscettibile di riscontro penale. Scusi la mia cavillosità giuridica, ma sono un avvocato.

Buonagiornata.

Anonimo ha detto...

in primis caro seguace di Birnbaum,non si offenda mi raccomando ,anch io mi considero affettuosamente tale, credo che l Emerito abbia ben altre questioni giuridiche da risolvere,preminenti.o meglio definibili in tal senso sino all approvazione del lodo alfano,e qui si potrebbe dar vita ad un eccittante discussione mio caro alex,non crede?beh...veniamo a noi,con la promessa che un giorno ci confronteremo anche su altre tematiche,in questa italia cosi ricca e gioiosa....il considerare dillettantesco il modo con cui si è condotta la trattativa alitalia non significa sic et simpliciter indviduare in berlusconi il male assoluto donc l emblema di una società italiana malata.che io possa fare di cio il mio credo ?su questo ci si puo discutere,opinabile,ma certamente non consequenziale alla mia nalisi alitalia.faccia attenzione nel cogliere l implicito dall eplicito,si penetra in una dimensione troppo labile.in secondo il problema del vivere in modo astratto,al di fuori del tangibile a me pare un limitite forte di quella parte politica che lei sembra difendere,divenuto limite invalicabile di un Italia subculturale.il vivere all insegna del falso mito,della superficialità dell analisi,all ombra protettiva della dinamica dell avere contemporaneo,a me paiono costanti di una concezione destroideche ha contaminato ,infettando la nostra società,l eden della coscienza sociale portandola alla totale estinzione ,generando quell aborto dalla sembianze ferine che oggi chiamiamo amabilmente;vivere quotidiano.ritornando all altalia,e mi scuso per l eventuale digressione sviante,ma è giusto schivare i suoi maldestri fendenti,check your fire,direbbero gli amici anglosassoni,convengo nel vedere nella compagnia di bandiera un azienda in avanzato stato comatoso,ove cercare delle responsabilità personali risulterebbe infruttuoso,giungendo alla paradossale conclusione che tutti sono colpevoli,alla stregua teoria dell equivalenza delle conizioni,ricorda?!.che il piano di air france sia un piano finalizzato al profitto dell azienda francese mi sembra piu che scontato,mi pare che si stia discutendo del libero mercato,sindacare su uno dei suoi canoni ,il profitto,mi sembra piu che semplicistico,come semplicistico sarebbe da parte mia chiedere che la cordata italiana riducesse le suie pretese a vantaggio dei lavoratori.la questio è un altra.fra le due opportunità era piu solida ed indolore quella di spinetta,ma a me sembra incredibile che in un paese civile non si riconosca all esecutivo la colpa di aver deviato la miglior soluzione del problema per PURE ragioni elettorali.i sindacati?!lo sa meglio di me ...i sindacati ottemperano ai loro doveri.che concertazione sarebbe senza scontro e posizioni avverse?spero di essere stato chiaro ed aver fugato i suoi dubbi circa le mie posizioni,come vede ben lungi dall essere aprioristiche.ah dimenticavo,buonaserata.

Anonimo ha detto...

aspettavo una sua risposta....caro alex..ça va,sarà troppo impegnato con il suo lavoro,a presto...zed