(S. Angelo dei Lombardi)
PRESENTAZIONE
A te, giovane amico
Ritengo che hai cuore nobile e che sei ricco di delicati sentimenti, se prendi interesse al passato del tuo paese, scomparso per storiche vicende e per naturale mutamento dei tempi.
Non leggere per curiosità queste note, che vorrebbero essere un’aggiunta a quanto finora da me scritto su S. Angelo; leggibile per apprendere, semmai per imitare qualcosa valida sempre. E’ un patrimonio di cultura che merita attenzione e forse anche rimpianto.
Nella Vita cittadina rimarrai impressionato (fin quasi a non credere o a ritenere esagerato) per i sacrifici e per le privazioni della nostra gente.
L’ Artigianato cittadino, pulsante di vita e in gara per la migliore produzione e il più basso costo, poco ti alletta, tanto ne sei mentalmente lontano: ti stanno abituando a piatire un posticino, qualechessia, mediante appoggi politici, che spesso alterano e sviliscono la tua dignità personale.
Certe Figure popolari, che sono ricordate in quanto scrupolosamente legate al dovere e alla più schietta onestà, non ti interessano; ma questo dovrebbe farti riflettere su come si è lontani dal dovere per il dovere, pratica fondamentale di ogni buon cittadino e di ogni cristiano praticante.
Dalla schietta, secolare Religiosità, che era fede convinta e vissuta, è rimasto ben poco; purtroppo, è stata sostituita da manifestazioni che sanno di folklore, o, peggio, di paganesimo.
Sorriderai nel leggere i Giochi di un tempo, e riterrai insignificante, se non proprio da commiserare, l’adolescenza erubescente di allora, che, al contrario della presente già viziata, cresceva sana, affatto presa dalle distrazioni odierne, le quali, perché tante e perché il più delle volte immorali, non rendono migliore la gioventù, che, a evasione da interne tristezze, anche nei nostri paesi, ricorre alla droga o a elisir di conio peggiore. Tu hai a diposizione radio, televisione, auto, stampa (ma fino a quando?...), e pensi di essere diventato migliore del giovane di una volta… Non ti senti plagiato dal pensiero di massa, propinato quotidianamente da quelli centrali, talvolta subdole, che osano puntare il dito anche contro Dio?... Ignoranza, orgoglio, indifferenza, diffidenza, possono farti considerare inferiore la gioventù di ieri. No, non è così, purtroppo! La stessa Civiltà contadina , che in fondo è quella che più conserva costumi e valori, è tanto cambiata, quasi a diventare irriconoscibile: ha fatto grandi passi nel tenore di vita, non in fatto di moralità e di spiritualità.
Nei vari nomi che leggi in queste pagine e nei vari atteggiamenti di vita individuale e consociata,, devi vedere quali ideali muovevano gli usi, i costumi, le scelte, i rapporti, i rifiuti,gli acconsentimenti, le diversità di prima.
Le Varie,che vorresti omettere nella lettura, sembrano, o forse sono, piccole cose; ma, se dietro ad esse,sai leggere, come dovresti, episodi e riferimenti di una comunità di prestigio sulle altre circonvicine, non puoi non far conto di una tradizione, che, per nessun popolo, che l’accetti e la viva per secoli con fedeltà degna di causa buona, sa di anonimato o di scarsa risonanza.
Ti invito a leggere queste appunti su S. Angelo di una volta con riflessione. Raffrontali con il mondo entro cui sei vissuto e vivi prima e dopo l’evento disastroso del sisma. Se noti una grande differenza- e ve ne è tanta!- non puoi non concludere con te stesso- e, se puoi, come dovresti, anche con altri- che, per molte cose, bisognerebbe tornare indietro; ed anche se non proverai nostalgia di quello che fu vita santangiolese piena di etica, non disprezzerai più un passato qui appena abbozzato: esso sopravanza di molto l’attuale presente. Non puoi, dunque, ignorare, misconoscere, non apprezzare mentalità e costume di ieri, sia del mondo cittadino che agricolo; erano essi tanto pregni di bontà, onestà, laboriosità, educazione e religiosità, da far auspicare un ritorno alle origini, come a sorgenti di acqua fresca e pura.
Quanta nostalgia per questo piccolo mondo antico che non c’è più, né più ritornerà!...
Continua...
Roberto ROMANO
1 commento:
Caro Roberto leggendo il tuo post mi sovviene alla memoria l' "Addio monti" di manzoniana memoria. Ovviamente niente a che vedere con il modus scrivendi del grande Manzoni. Ma insomma, credo sia arrivato il momento di svegliarsi! Sono passati ben 28 anni dal sisma (anche se la ricostruzione farebbe pensare a ben altri numeri) e sarebbe ora di guardare al presente e non al passato. Dobbiamo guardare a come siamo e non a come eravamo. E andrebbe capito che essendo trascorso del tempo ci sono stati inevitabili cambiamenti avvenuti nella maggior parte d' Italia.
Basta cullarsi sulle glorie del passato, ammesso che ce ne siano state e riflettiamo sul fatto che non possiamo essere talmente blasfemi da pensare di mutare le date fondamentali della Cristianità,cioè Avanti Cristo e Dopo Cristo in Ante Sisma e Post Sisma.
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