martedì 25 novembre 2008

da 'Il Mattino' del 25.11.2008

MICHELE VESPASIANO Sant’Angelo dei Lombardi.
Al vaglio del Consiglio Regionale il Piano di rientro sanitario predisposto dalla Giunta e contestato in Alta Irpinia, dove ieri oltre un migliaio di persone ha preso parte alla marcia promossa dal Coordinamento Difesa Ospedale Criscuoli. «Un piano che penalizza gli ospedali di Bisaccia e di Sant'Angelo dei Lombardi, che vedono fortemente ridimensionato il loro ruolo di primo presidio sanitario, soprattutto nell'emergenza» afferma Tony Lucido, promotore della manifestazione. Incisive le parole del sindaco di Villamaina, Michele Marruzzo: «Non difendiamo solo l’ospedale ma anche una popolazione che vede sfilarsi il suo futuro e quello dei propri figli. La verità è che paghiamo lo scotto della mancanza di programmazione che una classe dirigente inadeguata non ha fatto». Di corresponsabilità ha parlato il primo cittadino di Castelfranci, Eugenio Tecce, che non ha fatto sconti alla classe politica che avrebbe dovuto adoperarsi per evitare che due ospedali, quello di Sant'Angelo e quello di Bisaccia, fossero ognuno la fotocopia dell'altro. Anche Vincenzo Lasprogata, sindaco di Torella, ha rivendicato un nuovo protagonismo della classe dirigente locale. Apprezzate le parola di Carmencita Minicucci («la sera del 23 novembre ’80 abbiamo scelto di restare e non di fuggire») e di Cesarina Alagia, presidente regionale dell’Anpas, che ha ribadito con forza: «Se quest’ospedale non ce l’ha tolto il terremoto, non consentiremo che ce lo tolga la mala politica». Tra le tante voci di disappunto verso la Regione non è mancata quella dei medici: «È un piano sbagliato nella sua filosofia prima ancora che nelle soluzioni che propone - ha spiegato Antonio D’Avanzo, presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino - in quanto il fine ultimo è la tutela della salute dei cittadini e non quello di far quadrare i conti; soprattutto se questi vengono sballati dalle aziende sanitarie napoletane». Dati e cifre anche da Angelo Rossi, esponente della Fimmg, che ha parlato di «logica vessatoria ed economicistica che vuole ridurre gli ospedali altirpini a simbolica testimonianza». In chiusura ha preso la parola Erio Matteo a nome del Coordinamento, il quale ha stigmatizzato l'assenza della politica, «più accorta a spartirsi poltrone e prebende che non attenta ai reali bisogni della gente». Una nota di speranza è arrivata dal sindaco di Sant'Angelo, Michele Forte: «Sono state promesse modifiche migliorative; vedremo se sarà vero. Ciò significherebbe che le nostre voci sono arrivate dentro il palazzo». Il riferimento del sindaco di Sant'Angelo era per gli emendamenti che Mario Sena rivendica di aver fatto approvare in commissione e che il consigliere regionale così presenta: «I tagli previsti per la spesa ospedaliera comunque tutelano le aree interne della nostra Regione, garantendo i servizi per l’emergenza e rafforzando i posti letto». Proposto di riportare a 22 i posti letto per la Chirurgia e per la Medicina (inopinatamente tagliati a 10 ciascuna) e di reinserire l’ospedale santangiolese nella rete territoriale dell'emergenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Oltre un migliaio di persone, ci vuole davvero coraggio ad affermarlo.

Io ne ho contate al massimo 300-350 ... comunque basta dare una occhiatina alle foto per capire dove sta il vero!

Leggo inoltre che l'Ospedale verrebbe chiuso a causa della mala politica, nulla di più inesatto perchè l'Ospedale, così come è stato concepito e gestito, altro non è che l'espressione della mala politica, la sua creatura emblematicamente più rappresentativa e pertanto era previsto e prevedibile che morisse con essa.

La politica dello struzzo non giova a nessuno, bisognerebbe ripartire dagli errori commessi ma nessuno ha voglia di farlo, perchè molti tra coloro che urlano e si agitano sono tra quegli errori.

Minima Moralia :-)