Il piano ospedaliero si impantana e Bassolino striglia il consiglio. Come prevedibile dopo il discusso voto del giorno prima in commissione Sanità non prende neanche avvio la discussione in assemblea sulle misure di rientro dal deficit della sanità. Slitta a oggi a causa della richiesta dell’opposizione di poter avere le classiche 24 ore per la presentazione di ulteriori emendamenti al testo limato in diversi punti martedì sera. Il termine per presentare proposte di modifica è fissato per le 11 di oggi. Dalle 15 alle 20 ci sarà invece il dibattito generale. Si tornerà in aula poi domani alle 11 con svolgimento dei lavori ad oltranza. Una soluzione che non piace al Governatore che si è intrattenuto per diverse decine di minuti a confronto con la presidente Sandra Lonardo. La paura è che la regione non riesca a portare a Roma in tempo la documentazione sufficiente a spingere il governo a fare un passo indietro sul commissariamento, sempre più probabile dopo la diffida inviata una decina di giorni fa.Intorno a Bassolino si sono riuniti anche alcuni capigruppo e il presidente della commissione Sanità Angelo Giusto. Il presidente della Regione ha spiegato loro che per venerdì è programmata un’importante riunione di Governo e che per quella data ci sarà anche il confronto sulla situazione della Regione Campania. Da qui la richiesta di accelerazione dei lavori.Nella maggioranza resta però il nodo "Italia dei Lavori" che martedì ha votato contro il piano ospedaliero accusando la commissione di irregolarità nelle procedure. Si lavora per ricucire lo strappo. «Fino a giovedì - spiega il dipietrista Giuseppe Maisto - c’è tempo. Alcune istanze locali penalizzate dal piano, come Torre del Greco, non possono essere ignorate». Intanto l’opposizione annuncia battaglia in vista della riunione di questo pomeriggio. «Il rinvio della seduta di oggi (ieri per chi legge, ndr), che nelle intenzioni del governo regionale avrebbe dovuto licenziare il Ddl sulla Sanità, la dice tutta sulla inefficienza del centrosinistra e sul clima di diffidenza che in quella coalizione regna sovrana. Infatti, non solo nessuno, ieri, si è reso conto in Commissione che integrare il Ddl col maxiemendamento sarebbe equivalso giuridicamente alla stesura di un testo ex novo e che, dunque, lo stesso non avrebbe potuto essere discusso in aula nei tempi voluti e con le procedure previste. Tant’è che, alla fine, il rinvio della seduta si è reso obbligatorio».Per D’ercole «la vicenda in sé palesa soprattutto il clima di sospetto diffuso tra le forze politiche del centrosinistra e al loro interno: è evidente infatti che solo includendo preventivamente le modifiche frutto dei mercanteggiamenti politici nel testo definitivo si poteva avere la certezza che nessuno avrebbe potuto tirarle fuori e farle sparire. A questo punto non è peregrino sospettare che vi sia stata anche la volontà di far perdere le tracce sulla fonte delle singole modifiche evidentemente troppo spudoratamente clientelari».
mercoledì 26 novembre 2008
dal Corriere dell'Irpinia 26.11.2008
Slitta il piano, Bassolino si arrabbia
Il piano ospedaliero si impantana e Bassolino striglia il consiglio. Come prevedibile dopo il discusso voto del giorno prima in commissione Sanità non prende neanche avvio la discussione in assemblea sulle misure di rientro dal deficit della sanità. Slitta a oggi a causa della richiesta dell’opposizione di poter avere le classiche 24 ore per la presentazione di ulteriori emendamenti al testo limato in diversi punti martedì sera. Il termine per presentare proposte di modifica è fissato per le 11 di oggi. Dalle 15 alle 20 ci sarà invece il dibattito generale. Si tornerà in aula poi domani alle 11 con svolgimento dei lavori ad oltranza. Una soluzione che non piace al Governatore che si è intrattenuto per diverse decine di minuti a confronto con la presidente Sandra Lonardo. La paura è che la regione non riesca a portare a Roma in tempo la documentazione sufficiente a spingere il governo a fare un passo indietro sul commissariamento, sempre più probabile dopo la diffida inviata una decina di giorni fa.Intorno a Bassolino si sono riuniti anche alcuni capigruppo e il presidente della commissione Sanità Angelo Giusto. Il presidente della Regione ha spiegato loro che per venerdì è programmata un’importante riunione di Governo e che per quella data ci sarà anche il confronto sulla situazione della Regione Campania. Da qui la richiesta di accelerazione dei lavori.Nella maggioranza resta però il nodo "Italia dei Lavori" che martedì ha votato contro il piano ospedaliero accusando la commissione di irregolarità nelle procedure. Si lavora per ricucire lo strappo. «Fino a giovedì - spiega il dipietrista Giuseppe Maisto - c’è tempo. Alcune istanze locali penalizzate dal piano, come Torre del Greco, non possono essere ignorate». Intanto l’opposizione annuncia battaglia in vista della riunione di questo pomeriggio. «Il rinvio della seduta di oggi (ieri per chi legge, ndr), che nelle intenzioni del governo regionale avrebbe dovuto licenziare il Ddl sulla Sanità, la dice tutta sulla inefficienza del centrosinistra e sul clima di diffidenza che in quella coalizione regna sovrana. Infatti, non solo nessuno, ieri, si è reso conto in Commissione che integrare il Ddl col maxiemendamento sarebbe equivalso giuridicamente alla stesura di un testo ex novo e che, dunque, lo stesso non avrebbe potuto essere discusso in aula nei tempi voluti e con le procedure previste. Tant’è che, alla fine, il rinvio della seduta si è reso obbligatorio».Per D’ercole «la vicenda in sé palesa soprattutto il clima di sospetto diffuso tra le forze politiche del centrosinistra e al loro interno: è evidente infatti che solo includendo preventivamente le modifiche frutto dei mercanteggiamenti politici nel testo definitivo si poteva avere la certezza che nessuno avrebbe potuto tirarle fuori e farle sparire. A questo punto non è peregrino sospettare che vi sia stata anche la volontà di far perdere le tracce sulla fonte delle singole modifiche evidentemente troppo spudoratamente clientelari».
Il piano ospedaliero si impantana e Bassolino striglia il consiglio. Come prevedibile dopo il discusso voto del giorno prima in commissione Sanità non prende neanche avvio la discussione in assemblea sulle misure di rientro dal deficit della sanità. Slitta a oggi a causa della richiesta dell’opposizione di poter avere le classiche 24 ore per la presentazione di ulteriori emendamenti al testo limato in diversi punti martedì sera. Il termine per presentare proposte di modifica è fissato per le 11 di oggi. Dalle 15 alle 20 ci sarà invece il dibattito generale. Si tornerà in aula poi domani alle 11 con svolgimento dei lavori ad oltranza. Una soluzione che non piace al Governatore che si è intrattenuto per diverse decine di minuti a confronto con la presidente Sandra Lonardo. La paura è che la regione non riesca a portare a Roma in tempo la documentazione sufficiente a spingere il governo a fare un passo indietro sul commissariamento, sempre più probabile dopo la diffida inviata una decina di giorni fa.Intorno a Bassolino si sono riuniti anche alcuni capigruppo e il presidente della commissione Sanità Angelo Giusto. Il presidente della Regione ha spiegato loro che per venerdì è programmata un’importante riunione di Governo e che per quella data ci sarà anche il confronto sulla situazione della Regione Campania. Da qui la richiesta di accelerazione dei lavori.Nella maggioranza resta però il nodo "Italia dei Lavori" che martedì ha votato contro il piano ospedaliero accusando la commissione di irregolarità nelle procedure. Si lavora per ricucire lo strappo. «Fino a giovedì - spiega il dipietrista Giuseppe Maisto - c’è tempo. Alcune istanze locali penalizzate dal piano, come Torre del Greco, non possono essere ignorate». Intanto l’opposizione annuncia battaglia in vista della riunione di questo pomeriggio. «Il rinvio della seduta di oggi (ieri per chi legge, ndr), che nelle intenzioni del governo regionale avrebbe dovuto licenziare il Ddl sulla Sanità, la dice tutta sulla inefficienza del centrosinistra e sul clima di diffidenza che in quella coalizione regna sovrana. Infatti, non solo nessuno, ieri, si è reso conto in Commissione che integrare il Ddl col maxiemendamento sarebbe equivalso giuridicamente alla stesura di un testo ex novo e che, dunque, lo stesso non avrebbe potuto essere discusso in aula nei tempi voluti e con le procedure previste. Tant’è che, alla fine, il rinvio della seduta si è reso obbligatorio».Per D’ercole «la vicenda in sé palesa soprattutto il clima di sospetto diffuso tra le forze politiche del centrosinistra e al loro interno: è evidente infatti che solo includendo preventivamente le modifiche frutto dei mercanteggiamenti politici nel testo definitivo si poteva avere la certezza che nessuno avrebbe potuto tirarle fuori e farle sparire. A questo punto non è peregrino sospettare che vi sia stata anche la volontà di far perdere le tracce sulla fonte delle singole modifiche evidentemente troppo spudoratamente clientelari».
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4 commenti:
.......... e la sorte dell'Ospedale di Sant'Angelo dovrebbe essere ancora nelle mani di questo 'sistema politico'? Non è di gran lunga soluzione migliore il Commissariamento della Sanità in Campania?
dal 'Corriere dell'Irpinia':
D’Addesa boccia l’idea della “lega democratica”
Meglio l’Italia dei Valori che la “lega democratica” proposta dall’Unione di Centro. Lo sostiene il neo esponente dell’Italia dei Valori Erminio D’Addesa. «L’unica cosa che invece non va rispetto alla “Lega democratica per l’Irpinia”è la provenienza della proposta che, nelle nostre realtà, viene fatta dagli eredi della Democrazia Cristiana. Al Nord la Lega nacque in contrapposizione alle forze del pentapartito e del PCI e si rafforzò sull’onda di “Mani Pulite” e maggiore è stato il suo radicamento in quei territori lombardi e veneti dove forte era la presenza della Dc». La nascita di un movimento politico irpino che abbia alla base gli interessi e la cura del territorio «non può venire da una forza politica - secondo D’Addesa - che per cinquant’anni ha spadroneggiato sull’intera provincia di Avellino».
molto meglio il MISPA, che nasce veramente dalla Gente, che l'Italia dei Valori ..... (che sempre dall'alto viene). Automia ed autodeterminazione, vera democrazia che nasce dal popolo: è l'unica strada per la Rinascita!
Chi è causa del suo male pianga se stesso..... Bassolino si arrabbia pure. Ci vuole una bella faccia tosta. Ci ha inguaiati.
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