Credo, negli anni, di aver capito che una delle cose che meno mi riesce di fare è scrivere; quella che invece mi riesce di fare meglio è patire.Proverò comunque, visto che Elda, col suo maledetto/benedetto IDDU, ha messo in moto, dentro di me, non solo nella mia anima (ove forse era già in movimento), ma anche nella mia disordinata mente, una macchina, che non so quanta strada potrà fare né a quale velocità potrà muoversi, a mettere in qualche modo in fila delle parole.Mi pare di aver pensato, o solo intuito, o solo farneticato, che il ‘terremoto’ sia stato e sia il mio compagno di vita più fedele ed ostinato.Primo evento tellurico: 3 Marzo 1962. In quel di Sant’Angelo dei Lombardi, avevo da poco compiuto 13 anni, morì di notte all’improvviso mio padre; un infarto.Secondo evento: 21 agosto 1962; in attesa di trasferirmi con la parte di famiglia che viveva a Sant’Angelo a Monza, ove sarei arrivato il 29 Settembre successivo (San Michele Arcangelo, patrono del paese irpino) ’avvertii’ per la seconda volta il terremoto; questa volta fu un sisma vero che procurò anche qualche danno alle abitazioni.Non mi spaventai granché perché la considerai, forse, una scossa di assestamento del ’terremoto’ del 3 marzo precedente.Che bello partire da Sant’Angelo e trasferirmi a Monza, in Pianura Padana, ove al massimo la terra patisce qualche piccolo movimento di assestamento, pare collegato essenzialmente all’estrazione, in passato, di gas dal sottosuolo.E che bello, due giorni dopo essere emigrato, cominciare a frequentare la terza media e mangiare le ’michette’, che, per numero, non bastavano mai (per chi non lo sapesse la michetta è un panino tipico del Milanese, del tutto vuoto al suo interno).E che bello, con la presunzione di essere sempre stato il primo della classe, fare fatica a conseguire buoni risultati scolastici ed essere ammesso agli esami con la media del 5!Poi però, nuova scossa di terremoto, grande exploit agli esami: promosso con tutti 7 ed 8.…..Ricordo che nell’interrogazione di italiano un professore mi chiese di parlare de ‘I Pastori’ di Gabriele D’Annunzio: ‘settembre andiamo , è tempo di migrare, lascian terra d’Abruzzo i miei pastori, rinnovato hanno verga d’avellano……’: e mi fece una domanda precisa: cosa significa ‘avellano’?…… Risposi in maniera corretta: ‘significa nocciolo e la parola viene da Avellino, zona di produzione di tale frutto (oltre che di terremoti ed altro….).Promosso! Liceo classico, poi Medicina e Chirurgia: i primi due anni a Milano, poi (c’era il 68 e non vi era in quella università per me un ‘clima facile’) a Pavia ove mi laureai brillantemente nel luglio 1975.6 Maggio 1976: Terremoto in Friuli. Da poco laureato ed abilitato, in attesa di partire per fare il sevizio militare come ufficiale medico di complemento, partii con la mia Dyane 6; destinazione Colloredo di Montalbano (UD), località conosciuta perché vi è collocato un castello che fu di proprietà Ippolito Nievo, oltre che perché vi si produce il famoso Picolit, vino bianco tra i più famosi e pregiati d’Italia; per circa un mese mi diedi da fare come volontario in un ruolo di coordinamento del soccorso sanitario. Non capivo perché dovessi essere io, giovane ed appena laureato, a coordinare; forse perché io mi fermai per qualche settimana nella stessa località: gli altri medici, anch’essi volontari, invece, arrivavano e poi andavano via in tutta fretta a cercare chissà quali ‘interventi’ sanitari da fare e non capendo che l’esigenza principale che aveva la gente era sostanzialmente di avere un punto di riferimento per le questioni più semplici (diventando tutto una necessità ‘sanitaria’: avere anche una scatoletta di carne o di tonno da mangiare piuttosto che una tenda in cui poter dormire, oltre che, magari dell’insulina, della pillola per la pressione, cerotti, bende ecc.).Dopo circa un mese rientrai a Monza, non senza una certa difficoltà di distacco da quella gente, portandomi come ricordo due bottiglie di Picolit, datemi in dono. Le bevvi circa 3 anni dopo per festeggiare il conseguimento della specializzazione in Neurologia.23 novembre 1980: terremoto in Irpinia; Sant’Angelo dei Lombardi fu uno dei paesi più colpiti, con molti morti e distruzione pressoché totale delle abitazioni.………………………………………………………………………………….Da qui non riesco a mettere più parole, una dietro l’altra, magari anche senza senso, per procedere: è tutto ‘pathos’!Cerco compagni per riprendere il viaggio…O almeno per dargli un nome, al terremoto: IDDU non riesco a trasformarlo in ’ISSO’.Se ci fossi riuscito, Elda, dovrei esserti grato per sempre!Invece posso solo chiederti, e chiedendolo a te, o con te, lo chiedo a tutti coloro che vogliono tentare di ’partire’, a Rita, a Stefano, a Luca, a Teresa …., se posso viaggiare con te, o se tu vuoi partire con me e con tutti gli altri, se solo riuscissimo ad avviare il motore della macchina…Nel frattempo, da allora, cerco quotidianamente di innescare ‘terremoti’ nella psiche delle persone che a me si rivolgono per cercare una via per risolvere il loro malessere e la loro confusione; non so se alla fine me ne sono grati o mi maledicono.A Sant’Angelo, da un po’ meno tempo, sto cercando di fare la stessa cosa, senza però che qualcuno me l’abbia esplicitamente chiesto!
lunedì 17 novembre 2008
IDDU? ISSO! No, non va bene, Elda!
Rimetto qui, a sei giorni dall'anniversario del sisma del 1980 questo scritto che avevo pubblicato nel giugno scorso su 'Comunità Provvisoria', nella speranza di smuovere in qualche maniera le coscienze e di ripartire, questa volta non più da solo, per cercare di dare una 'scossa' alla coscienza civile di Sant'Angelo e dell'Irpinia. Era stato elaborato d'istinto, senza essere nemmeno riletto; senza troppo rispetto, insomma, per la forma! Ed ancora nella forma originaria, senza alcuna correzione, ho voluto ripubblicarlo qui oggi. Appena possibile, sperando di riuscirsci tecnicamente, ripubblicherò altri due miei scritti che hanno seguito questo, nel mese di luglio, sempre su Comnità Provvisoria.
Credo, negli anni, di aver capito che una delle cose che meno mi riesce di fare è scrivere; quella che invece mi riesce di fare meglio è patire.Proverò comunque, visto che Elda, col suo maledetto/benedetto IDDU, ha messo in moto, dentro di me, non solo nella mia anima (ove forse era già in movimento), ma anche nella mia disordinata mente, una macchina, che non so quanta strada potrà fare né a quale velocità potrà muoversi, a mettere in qualche modo in fila delle parole.Mi pare di aver pensato, o solo intuito, o solo farneticato, che il ‘terremoto’ sia stato e sia il mio compagno di vita più fedele ed ostinato.Primo evento tellurico: 3 Marzo 1962. In quel di Sant’Angelo dei Lombardi, avevo da poco compiuto 13 anni, morì di notte all’improvviso mio padre; un infarto.Secondo evento: 21 agosto 1962; in attesa di trasferirmi con la parte di famiglia che viveva a Sant’Angelo a Monza, ove sarei arrivato il 29 Settembre successivo (San Michele Arcangelo, patrono del paese irpino) ’avvertii’ per la seconda volta il terremoto; questa volta fu un sisma vero che procurò anche qualche danno alle abitazioni.Non mi spaventai granché perché la considerai, forse, una scossa di assestamento del ’terremoto’ del 3 marzo precedente.Che bello partire da Sant’Angelo e trasferirmi a Monza, in Pianura Padana, ove al massimo la terra patisce qualche piccolo movimento di assestamento, pare collegato essenzialmente all’estrazione, in passato, di gas dal sottosuolo.E che bello, due giorni dopo essere emigrato, cominciare a frequentare la terza media e mangiare le ’michette’, che, per numero, non bastavano mai (per chi non lo sapesse la michetta è un panino tipico del Milanese, del tutto vuoto al suo interno).E che bello, con la presunzione di essere sempre stato il primo della classe, fare fatica a conseguire buoni risultati scolastici ed essere ammesso agli esami con la media del 5!Poi però, nuova scossa di terremoto, grande exploit agli esami: promosso con tutti 7 ed 8.…..Ricordo che nell’interrogazione di italiano un professore mi chiese di parlare de ‘I Pastori’ di Gabriele D’Annunzio: ‘settembre andiamo , è tempo di migrare, lascian terra d’Abruzzo i miei pastori, rinnovato hanno verga d’avellano……’: e mi fece una domanda precisa: cosa significa ‘avellano’?…… Risposi in maniera corretta: ‘significa nocciolo e la parola viene da Avellino, zona di produzione di tale frutto (oltre che di terremoti ed altro….).Promosso! Liceo classico, poi Medicina e Chirurgia: i primi due anni a Milano, poi (c’era il 68 e non vi era in quella università per me un ‘clima facile’) a Pavia ove mi laureai brillantemente nel luglio 1975.6 Maggio 1976: Terremoto in Friuli. Da poco laureato ed abilitato, in attesa di partire per fare il sevizio militare come ufficiale medico di complemento, partii con la mia Dyane 6; destinazione Colloredo di Montalbano (UD), località conosciuta perché vi è collocato un castello che fu di proprietà Ippolito Nievo, oltre che perché vi si produce il famoso Picolit, vino bianco tra i più famosi e pregiati d’Italia; per circa un mese mi diedi da fare come volontario in un ruolo di coordinamento del soccorso sanitario. Non capivo perché dovessi essere io, giovane ed appena laureato, a coordinare; forse perché io mi fermai per qualche settimana nella stessa località: gli altri medici, anch’essi volontari, invece, arrivavano e poi andavano via in tutta fretta a cercare chissà quali ‘interventi’ sanitari da fare e non capendo che l’esigenza principale che aveva la gente era sostanzialmente di avere un punto di riferimento per le questioni più semplici (diventando tutto una necessità ‘sanitaria’: avere anche una scatoletta di carne o di tonno da mangiare piuttosto che una tenda in cui poter dormire, oltre che, magari dell’insulina, della pillola per la pressione, cerotti, bende ecc.).Dopo circa un mese rientrai a Monza, non senza una certa difficoltà di distacco da quella gente, portandomi come ricordo due bottiglie di Picolit, datemi in dono. Le bevvi circa 3 anni dopo per festeggiare il conseguimento della specializzazione in Neurologia.23 novembre 1980: terremoto in Irpinia; Sant’Angelo dei Lombardi fu uno dei paesi più colpiti, con molti morti e distruzione pressoché totale delle abitazioni.………………………………………………………………………………….Da qui non riesco a mettere più parole, una dietro l’altra, magari anche senza senso, per procedere: è tutto ‘pathos’!Cerco compagni per riprendere il viaggio…O almeno per dargli un nome, al terremoto: IDDU non riesco a trasformarlo in ’ISSO’.Se ci fossi riuscito, Elda, dovrei esserti grato per sempre!Invece posso solo chiederti, e chiedendolo a te, o con te, lo chiedo a tutti coloro che vogliono tentare di ’partire’, a Rita, a Stefano, a Luca, a Teresa …., se posso viaggiare con te, o se tu vuoi partire con me e con tutti gli altri, se solo riuscissimo ad avviare il motore della macchina…Nel frattempo, da allora, cerco quotidianamente di innescare ‘terremoti’ nella psiche delle persone che a me si rivolgono per cercare una via per risolvere il loro malessere e la loro confusione; non so se alla fine me ne sono grati o mi maledicono.A Sant’Angelo, da un po’ meno tempo, sto cercando di fare la stessa cosa, senza però che qualcuno me l’abbia esplicitamente chiesto!
Antonio Imbriano
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