giovedì 3 giugno 2010

Sant’Angelo dL - Al De Sanctis è di scena l’Antigone di Sofocle »


da 'Irpinianews'
Miglior modo per chiudere un anno scolastico non poteva esserci e la scelta di mettere in scena “Antigone” rappresenta l’ennesimo atto di coraggio del Laboratorio di Teatro Classico del Liceo Classico F. De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi. Il laboratorio che è parte del più ampio progetto Scuole Aperte è ormai maggiorenne ma non dimentica mai il suo obiettivo: valorizzare la cultura classica,attraverso la messa in scena di testi antichi e la socializzazione utilizzando il teatro come esperienza stimolante per gli alunni.
L’appuntamento è per Sabato 5 Giugno alle ore 19.00: nell’ incomparabile scenario dell’Abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi. In questo contesto si cala perfettamente la messa in scena dell’ “Antigone” di Sofocle, nella quale lo scontro tra Antigone e Creonte, nel rendere manifesti tutti i conflitti presenti nella condizione umana: la dialettica delle leggi divine e delle leggi umane , della coscienza privata e del bene pubblico, della vita e della morte,mostra ancora una volta quanto sia attuale il fascino di questa tragedia con la sua capacità di parlare alla società e all’individuo,alla mente e al cuore degli uomini. In tal modo la struttura del conflitto è nello stesso tempo universale e particolare. Il destino umano si presenta sulla scena tragica nella sua totale e dolorosa incomprensibilità, mostrando un’eroina abbandonata dagli dei
proprio mentre sta compiendo un dovere religioso e un antagonista portato alla rovina dall’ostinata durezza del suo comportamento. Il coro assume una funzione portante nella rappresentazione: il canto e i movimenti di danza,adeguati ai diversi momenti dell’azione, mirano a trasmettere il lirismo ed il pathos intenso del testo. La dizione è curata in funzione della resa scenica dei diversi personaggi in modo da comporre un efficace modulo di recita in ambienti esterni. Le figure trovano la giusta collocazione in scena, definendosi anche attraverso una adeguata gestualità con l’obiettivo di rappresentare i contenuti e le forme del pathos tragico. Il commento musicale introduce o accompagna i passaggi più significativi, con particolare attenzione riservata al finale che viene recitato in greco antico. I costumi sono rivisitazioni tradizionali, ideati da elementi del laboratorio teatrale con aiuto manuale esterno. La scena rappresenta la facciata della reggia di Tebe su cui si apre la porta centrale e due laterali. Il testo è stato adattato in modo da esaurire in sessanta minuti la rappresentazione, senza compromettere la comprensione ed in modo da proporre alla sensibilità moderna i temi di fondo dell’opera di Sofocle.
Insomma un grande lavoro di equipe che rende onore all’impegno di quanti hanno collaborato dalla regista Prof. Luana Panico agli scenografi Proff. R. De Silva e R.V. Calabrese a tutti gli interpreti tra i quali una menzione particolare va senz’altro per la protagonista Antigone portata in scena da Federica Di Gianni che del personaggio sembra possedere davvero l’anima e la forza interiore:grinta e personalità non le fanno difetto e coraggio ne mostra da vendere nel calarsi nei panni di un personaggio così difficile e controverso.
(mercoledì 2 giugno 2010 alle 17.19)

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