sabato 22 novembre 2008

23 Novembre 1980


Una collettività non ha una sua identità se non ha memoria della propria storia. Non può avere un futuro se non ha coscienza delle proprie radici e del proprio passato, da cui si sviluppi una dinamica civica collettiva che accomuni ed indirizzi verso la rinascità di un contesto sociale civile e democratico; se questo non avverrà Sant'Angelo non sarà mai un 'paese' ma solo un agglomerato di individui, ove non può che prevalere 'Homo homini lupus' (l'uomo è lupo per l'altro uomo).

Prima del 23 novembre 1980 Sant'Angelo era un civilissimo paese; dopo quella data, per responsabilità di chi, negli anni, ha gestito la cosiddetta 'ricostruzione' è diventato 'quello' che da tempo è sotto gli occhi di tutti.

Non l'oblio, quindi, ma la memoria storica e la consapevolezza di essa per potere ripartire da quei valori e quel civismo che sicuramente esistevano nella comunità fino a quando 'i potenti', approfittando della debolezza legittima del popolo, non li hanno calpestati per puro interesse di potere!

E di questa loro colpa risponderanno, prima o poi (magari solo a Dio....)!

Anonimo tra gli anonimi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche le commemorazioni, i ricordi e le lacrime, in memoria delle persone care, dei tanti amici e della parte di noi che è morta quel giorno, anche tutto questo siamo costretti a condividere con chi, approfittando del nostro dolore, ha preso in mano il paese per distruggere quello che nemmeno il terremoto avrebbe mai potuto distruggere: la solidarietà, la speranza e l'orgoglio di appartenenza.

Questa gentaglia ancora ci priva del nostro presente dopo aver calpestato e distrutto il nostro passato e non merita nè compassione nè comprensione, solo disprezzo e condanna da parte di tutti, anche di coloro che per anni sono stati soggiogati ed umiliati, convinti che i propri diritti fossero solo delle concessioni di questi miserabili falsi potenti.

Si sono esibiti pr anni in ciniche manifestazioni commemorative,ed hanno avuto, talvolta, il coraggio di presenziare al funerale delle loro stesse vittime: approfittando della morte dei padri hanno infierito sui figli, calpestando storia, dignità ed onore.

Il blogger del quale è inconfondibile lo stile auspica il castigo di Dio, io spero di poter presenziare alla loro definitiva disfatta molto prima, magari nelle aule di un tribunale, davanti all'intero paese:chi vivrà vedrà.

Con nostalgia ed amore per il paese che porto in silenzio nel cuore, insieme a tutti i miei amici, in una abbraccio ideale e sincero .... Minima Moralia.